Svolta rinviata: a lui squadra, a lei marketing. 'Collaboreremo'

Berlusconi blinda Galliani al Milan, ma anche Barbara sarà a.d.

Adriano Galliani "resta al suo posto", con la responsabilità sul settore sportivo, ma - seconda novità - d'ora in poi non sarà l'unico amministratore delegato del club. La stessa carica spetta a Barbara Berlusconi, che avrà la delega agli "altri settori dell'attività sociale", ossia marketing e commerciale

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Silvio Berlusconi e Adriano Galliani

Varese, 30 Novembre 2013

Adriano Galliani "resta al suo posto", con la responsabilità sul settore sportivo, ma - seconda novità - d'ora in poi non sarà l'unico amministratore delegato del club. La stessa carica spetta a Barbara Berlusconi, che avrà la delega agli "altri settori dell'attività sociale", ossia marketing e commerciale.

 

Silvio Berlusconi prende in mano la situazione e annuncia la svolta con cui a sorpresa cambia, o semplicemente rinvia, l'epilogo dopo 28 giorni di caos provocati dalle critiche della figlia Barbara alla gestione di Galliani che, a 24 ore dalla cena di Arcore dove si era presentato confermando l'intenzione di dimettersi entro fine dicembre, in serata ha telefonato a Barbara Berlusconi. Nel colloquio, definito affettuoso, i due hanno convenuto che "le parole di Silvio Berlusconi sono un dogma da seguire assolutamente" e si sono detti "pronti a collaborare per il bene del Milan e lo sviluppo futuro del club". "Sono lieto di comunicare che è stato trovato pieno accordo su un'organizzazione societaria che prevede due amministratori delegati.

 

Da parte mia ho promesso di essere più vicino alla società e alla squadra" ha spiegato nel tardo pomeriggio l'ex premier con una nota anticipata alle 13.30 da un primo messaggio: "Al Milan è tornata la serenità: Galliani resta al suo posto". "Per quanto mi riguarda le parole del presidente sono sacre da 34 anni e non si commentano", si è limitato a dire Galliani, protagonista di una vicenda in cui è ancora complicato definire vincitori e vinti. Sono stati congelati l'addio dell'ad e l'arrivo di Paolo Maldini.

 

E tutto lascia intendere che il colpo di scena sia servito, anche alla luce delle difficoltà della squadra, a rendere meno traumatica per tutti la transizione dall'era Galliani (che ora potrebbe chiudersi a giugno 2014 o un anno dopo) al nuovo Milan che ha in mente Barbara Berlusconi. Resta da capire come funzionerà da lunedì la convivenza (o meglio l'armistizio) fra i due amministratori delegati, soluzione societaria piuttosto rara. L'unica certezza è che ancora al Milan l'ultima parola spetta sempre a Berlusconi.

 

Dopo il vertice serale con Galliani e Bruno Ermolli (il consulente incaricato di definire la buonuscita), in mattinata il presidente avrebbe voluto fare l'annuncio alla squadra e alla stampa a Milanello, dove Allegri alla vigilia della trasferta di Catania attendeva la sua prima visita dal raduno dell'8 luglio. "La presenza del presidente ci dà stimoli", aveva appena detto il tecnico. Ma Berlusconi è stato ufficialmente bloccato da neve e nuvole. Impossibile quindi per l'elicottero decollare da Arcore, come gli hanno spiegato i comandanti del velivolo mentre era già a bordo.

 

Il messaggio (affidato al direttore della comunicazione rossonero Giuseppe Sapienza) è comunque arrivato. "Il Milan va avanti con serenità, dopo la cena di ieri sera Galliani è più sollevato, tutti restano a loro posto e il Milan prosegue all'insegna dell'unità di intenti", ha assicurato Berlusconi autore di un colpo di teatro degno di quello con cui la sera del 19 gennaio 2009 bloccò il passaggio di Kakà al Manchester City quando mancavano solo le firme sui contratti.

 

Questa volta di mezzo c'era il futuro di Galliani, pronto alle "dimissioni per giusta causa con o senza accordo sulla buonuscita", offeso dalle critiche di Barbara Berlusconi, primogenita dei tre figli che l'ex premier ha avuto dalla seconda moglie Veronica Lario. Una vicenda la cui gestione complessiva, secondo quanto filtra, ha creato perplessità nei due figli maggiori di Berlusconi, Marina e Pier Silvio, a cui è apparsa lontana dallo stile di famiglia. Facile o difficile che sia, allenatore e squadra non possono farsi distrarre.

 

"Bisogna staccarsi dalle vicende societarie e pensare solo a sistemare la classifica - ha spiegato Allegri -. Con i risultati arriverà maggiore serenità per l'ambiente. Io in bilico? Sono legato ai risultati e negli anni scorsi sono sempre arrivati. Si può vincere una partita di culo, due, massimo tre, ma non si può vincere un campionato, lottare per il secondo, e rimontare come l'anno scorso nel terzo".