Olivetti e l'arte

Olivetti ha sempre operato in settori a tecnologia avanzata che richiedono forti capacità di innovazione tecnologica ed estese competenze ingegneristiche. Ma storicamente la cultura tecnico-scientifica dell'Azienda si è bene integrata con un forte senso estetico e con una grande sensibilità verso l'arte nelle sue diverse espressioni.
  Chiesa di S.Bernardino, Ivrea - G.M.Spanzotti
  Chiesa di San Bernardino, Ivrea - G.M. Spanzotti  

Lo testimonia simbolicamente la chiesa di San Bernardino, situata in Ivrea e acquistata dal fondatore Camillo Olivetti agli inizi del '900. Questa chiesa, che contiene un prezioso ciclo di affreschi sulla vita di Cristo dipinto da Gian Martino Spanzotti nella seconda metà del '400, è racchiusa nell'area degli stabilimenti storici della Olivetti, quasi a testimoniare l'integrazione tra industria e arte, tra nuove tecnologie e cultura umanistica.


Chiea di San Bernardino, particolare
Chiesa di San Bernardino, particolare

L'impegno della Olivetti a favore dell'arte ha radici antiche: basti pensare all'interesse di Adriano Olivetti per l'architettura e al suo ruolo nella creazione della rivista Sele-Arte, diretta da Carlo Ludovico Ragghianti e divenuta in breve tempo un punto di riferimento per gli studiosi dell'arte.
Ma le iniziative per la conservazione e promozione del patrimonio artistico nazionale diventano sistematiche qualificate soprattutto a partire dagli anni '60, quando Renzo Zorzi diviene responsabile della Direzione dell'Immagine Olivetti, mantenendo in seguito una preziosa collaborazione con il Gruppo per tutte le attività culturali e d'immagine.

L'impegno Olivetti nell'arte si può ricondurre a tre principali forme di intervento:

  • l'organizzazione di grandi mostre, intese non come semplici eventi di promozione dell'immagine, ma come autentiche iniziative culturali, spesso a conclusione di ricerche e studi promossi dalla stessa Olivetti;
Manifesto "Un Paese Incantato" tratto dal dipinto "Nel parco di Villa Borghese", Gustaf Wilhelm Palm, 1846 Un Paese Incantato, allestimento alle Fruttiere di Palazzo Te, Mantova - 2001
Manifesto "Un Paese Incantato" Mantova - 2001   Un Paese Incantato allestimento alle Fruttiere di Palazzo Te, Mantova - 2001
  • il restauro di affreschi, alla cui conservazione Olivetti contribuisce anche mettendo a disposizione nuove tecnologie per facilitare l'individuazione delle più adeguate metodologie di restauro;
Ultima Cena, Milano - Leonardo Camera degli Sposi, Mantova - Mantegna
Ultima Cena, Milano - Leonardo   Camera degli Sposi, Mantova - Mantegna
  • la promozione di artisti contemporanei e la creazione di un proprio patrimonio artistico.

Caratteristica comune di questi interventi è quella di presentarsi come iniziative che superano la dimensione della pura sponsorizzazione finanziaria, per assumere la forma di un contributo di idee, cultura, competenze tecnologiche e capacità organizzative a favore della tutela e promozione dell'arte.


Le mostre

La mostra degli affreschi fiorentini ("Da Giotto a Pontormo"), staccati dalle loro sedi dopo l'alluvione di Firenze del 1966, restaurati e quindi esposti in alcuni dei maggiori musei d'Europa e d'America, dà inizio a un lungo periodo durante il quale le mostre d'arte organizzate da Olivetti diventano sempre più numerose e qualificate. La loro presentazione in diverse città del mondo contribuisce a rafforzare l'immagine di Olivetti come impresa tecnologicamente avanzata e al tempo stesso sensibile ai valori dell'arte e alla cultura umanistica.
Poster "Da Giotto a Pontormo"
Poster "Da Giotto a Pontormo"

Tra le mostre di maggiore interesse, si ricordano quelle su Gauguin, Mantegna, Michelangelo disegnatore e architetto, Leon Battista Alberti, Giulio Romano; la mostra dei Vetri romani dei Cesari e quella dei Cavalli di S. Marco, visitata da tre milioni e duecentomila persone, un traguardo mai raggiunto da una mostra d'arte.

Cavalli di San Marco, Venezia
Cavalli di San Marco, Venezia

Nel 2002 Olivetti raccoglie le più belle opere del proprio patrimonio artistico nella mostra "55 artisti del novecento dalla raccolta Olivetti". La mostra propone 79 opere d'arte, per la maggioranza di pittura con una piccola parte di scultura, eseguite da 55 artisti in prevalenza italiani del '900, ad eccezione di alcuni europei. In occasione dell'evento Olivetti pubblica sul sito una sezione dedicata alla mostra.

"Maternità" Massimo Campigli, 1895-1971 "Sinfonia in Rosso" Roberto Melli, 1885-1958
"Maternità"
Massimo Campigli, 1895-1971
"Sinfonia in Rosso"
Roberto Melli, 1885-1958

Anche Telecom Italia, dopo l'acquisizione del controllo da parte di Olivetti, promuove importanti mostre nel campo dell'arte. In particolare riscuote successo la mostra "Un paese incantato" - l'Italia dipinta da Thomas Jones a Corot, dedicata al paesaggio italiano tra Settecento e Ottocento con opere di un'ottantina di artisti; presentata nel 2001 dapprima al Grand Palais di Parigi, la mostra si è quindi trasferita a Palazzo Te di Mantova.

"Acquedotto nella campagna romana", Jean Baptiste Camille Corot, 1826-1828 "Il monte Solaro nell'isola di Capri" - Jakob Philipp Hackert, 1792
"Acquedotto nella campagna romana"
Jean Baptiste Camille Corot, 1826 - 1828
"Il monte Solaro nell' isola di Capri"
Jakob Philipp Hackert, 1792


I restauri

Nel campo del restauro, con l'avvio nel 1980 dell'intervento sugli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi nella Cappella Brancacci a Firenze, l'intervento di Olivetti non si limita agli aspetti finanziari, ma si estende al coordinamento delle ricerche tecnico-scientifiche necessarie per sfruttare anche nel restauro le potenzialità delle nuove tecnologie.

Affreschi di Masaccio, Cappella Brancacci
Affreschi di Masaccio, Cappella Brancacci

In quegli anni si conclude anche un altro grande restauro, quello del Crocifisso di Cimabue, proveniente dalla chiesa di Santa Croce in Firenze. L'opera, gravemente danneggiata dall'alluvione del 1966, dopo interventi molto complessi e innovativi (la parte pittorica venne resa indipendente dal supporto ligneo della croce), viene presentata con grande successo a New York e in diverse città europee.

Crocifisso di Cimabue
Crocifisso di Cimabue

Nel 1982, aderendo a una richiesta del Ministero dei Beni Culturali, Olivetti si assume l'onere di finanziare il restauro dell' Ultima Cena, dipinta da Leonardo nel Cenacolo di S.ta Maria delle Grazie a Milano.

Ultima Cena, Milano - Leonardo
Ultima Cena, Milano - Leonardo

E' un'impresa straordinariamente complessa, da alcuni esperti ritenuta irrealizzabile; i lavori si prolungano per molti anni, durante i quali Olivetti mette a disposizione le necessarie risorse finanziarie e competenze tecnologiche, assicurando la continuità degli interventi di restauro e il coinvolgimento di tutti gli enti interessati. Nel maggio del 1999 l'opera finalmente restaurata viene restituita all'ammirazione del pubblico. In occasione dell'evento Olivetti ha realizzato e pubblicato il sito "Leonardo, l'Ultima Cena".

Ultima Cena, particolari - Leonardo
Ultima Cena, particolari - Leonardo
 
Ultima Cena, particolare - Leonardo
Ultima Cena, particolare - Leonardo

Negli anni '80 e '90, oltre a organizzare le mostre e a sostenere i restauri già citati, Olivetti collabora a numerose altre iniziative. Tra i restauri più significativi vi sono:

  • la Camera degli Sposi, affrescata dal Mantegna nel Palazzo Ducale di Mantova;
Camera degli Sposi, particolari - Mantegna
Camera degli Sposi, particolari - Mantegna

Camera degli Sposi, particolari - Mantegna Camera degli Sposi, particolari - Mantegna
Camera degli Sposi, particolari - Mantegna
Cappella di Santa Caterina, Roma - Masolino
  Cappella di S. Caterina,
Roma - Masolino
 

  • la Sala dei Cavalli di Palazzo Te a Mantova, affrescata da Giulio Romano;

  • la Cappella di Santa Caterina nella basilica di San Clemente a Roma con gli affreschi di Masolino;

  • la Sala dei Baroni nel castello di Manta, presso Saluzzo.
Affresco Sala dei Baroni, Castello di Manta

Affresco Sala dei Baroni, Castello di Manta


Il patrimonio artistico

L'interesse di Olivetti per l'arte si è anche tradotto nel corso degli anni nella creazione di un proprio patrimonio artistico, formato da un migliaio di opere in prevalenza di artisti italiani del '900. Dalla fine degli anni '60 una parte di tale patrimonio è stato acquisito commissionando a giovani artisti, selezionati da Giorgio Soavi, le opere necessarie per illustrare i libri strenna e le agende annualmente prodotte da Olivetti.

Con analogo intento di promozione dell'arte, Olivetti ha spesso affidato ad artisti affermati o emergenti la realizzazione di litografie e oggetti regalo di valore artistico.
Le mostre e i restauri promossi da Olivetti hanno anche fornito l'occasione per pubblicazioni di grande valore scientifico, come la collana "Quaderni del Restauro", dedicata a studi e ricerche, o di grande valore artistico, come gli splendidi volumi pubblicati con l'editore Electa. Basti ricordare, tra gli altri, i volumi dedicati agli affreschi di Masaccio, Masolino e F. Lippi nella Cappella Brancacci di Firenze (1990), alla Camera degli Sposi del Mantegna a Mantova (1992), all'Ultima Cena di Leonardo a Milano (1999).

Affreschi di Masaccio, particolari
Affreschi di Masaccio, particolari

 


Novembre 2002

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