Ragusa

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Ragusa

Ragusa Comune della Sicilia (442,5 km2 con 72.511 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. È situata nella Sicilia sud-orientale, a 502 m s.l.m., sulle pendici meridionali dei Monti Iblei. Il centro abitato si articola in tre parti. Il nucleo più antico, Ibla, è su uno sperone (385 m) che si protende dal margine della Piana di R. verso la valle del fiume Irminio, tra due valloni scoscesi (o cave) e costituisce il sito originario della città. Il dualismo tra Ibla, la parte più antica, in declino demografico ed economico, e il centro moderno, in forte espansione sull’altopiano a NO, portò, a partire dal 1865, alla separazione amministrativa dei due centri che costituirono due differenti comuni. La riunificazione avvenne nel 1927 quando R. divenne capoluogo di provincia. Nel frattempo la costruzione del ponte dei Cappuccini favorì l’espansione verso S, poi rafforzata dalla realizzazione del ponte Nuovo (1937) e del ponte Papa Giovanni XXIII (1964); ai margini del territorio comunale, si è formato il centro di Marina di R. , porto peschereccio e stazione balneare. Oltre che sede di industrie agroalimentari, petrolchimiche e delle costruzioni, R. si è imposta come il più importante centro di gravitazione commerciale e amministrativa dell’altopiano ibleo.

R. Ibla, sorta presso l’antica Ibla Erea, fu castello dei Bizantini e fu conquistata dagli Arabi invasori della Sicilia nell’848. In età normanna fu data in feudo dal conte Ruggero al proprio figlio Goffredo (1091), i cui discendenti la mantennero sino all’occupazione aragonese dell’isola; fu poi feudo, fra gli altri, dei Chiaramonte (che l’incorporarono nella contea di Modica), degli Enríquez, dei Sylva-Mendoza.

R. Ibla, rovinata dal terremoto del 1693, a metà del 18° sec. fu ricostruita dall’architetto Rosario Gagliardi, in una suggestiva fusione tra l’irregolare impianto medievale e l’edilizia civile e religiosa barocca. Conserva S. Giorgio (duomo, di R. Gagliardi, 1744-75, cupola neoclassica di C. Cutrano, 1820), varie chiese e l’antico castello bizantino. La città alta, sviluppatasi dopo il terremoto, ha notevoli edifici barocchi (cattedrale, 1706-60; S. Maria delle Scale, con resti di un portale e di un pulpito gotici). I due centri sono uniti da una lunga scalinata (18° sec.) e da una stretta strada. Notevoli i resti archeologici e il Museo Archeologico Ibleo.

Provincia di R.(1614 km2 con 311.770 ab. nel 2008). Si estende sul versante sud-occidentale degli Iblei e su quello sud-orientale degli Erei. Il territorio, comprendente 12 Comuni, è in gran parte collinare, con una fascia costiera pianeggiante che costituisce il prolungamento verso SO della Piana di Gela. I terreni sono calcarei e argillosi, incisi da corsi d’acqua dal regime torrentizio che hanno originato profonde valli. La popolazione è in crescita, per il positivo saldo naturale, ma tale evoluzione è limitata ai centri più grandi; nelle aree rurali interne si manifestano, infatti, fenomeni di spopolamento. Il prodotto lordo provinciale deriva per circa il 60% dal settore terziario, poco meno del 20% da quello agricolo e il rimanente da quello industriale. Una distribuzione quasi del tutto identica riguarda le forze di lavoro. Oltre la metà del territorio provinciale è utilizzato per la coltivazione di seminativi e circa un quarto è destinato a colture legnose (viticoltura). Di particolare rilievo sono le colture orticole a pieno campo nelle valli dei torrenti Tellaro, Irminio e Acate, una volta paludose e malariche. Le coltivazioni intensive in serra (peperoni, melanzane, pomodori) hanno preso avvio nella fascia costiera e si sono presto diffuse verso l’interno. Le aziende operanti in tale settore sono di piccole dimensioni, a conduzione familiare, molto redditizie e costituiscono un elemento di freno allo spopolamento rurale. Il settore industriale, di scarsa importanza, è incentrato nelle aree di R. (industrie agroalimentare, chimica di base, delle costruzioni), Comiso (materiali da costruzione), Modica, Vittoria. Il giacimento petrolifero scoperto negli anni 1950 pochi kilometri a S del capoluogo si è sostanzialmente esaurito: nuove prospezioni vengono effettuate lungo il litorale tra Marina di R. e Scoglitti. In crescita il movimento turistico lungo la fascia costiera.

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