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Morti nello schianto con la moto, il racconto di un testimone

L’incidente di Castions: primi esami sui due motociclisti. Confermato che è stato fatale l’impatto contro l’ostacolo

CASTIONS DI STRADA. Come due spade i pali che sostenevano il cartellone pubblicitario di Castions di Strada si sono abbattutti sui corpi dei due motociclisti vittime del terribile incidente accaduto sabato sera sulla regionale 353, poco prima di Muzzana del Turgnano.

Lo ha confermato ieri l’esame esterno condotto all’obitorio di Palmanova sulle salme di Renè Cerato, 34 anni, residente a Gonars, autista per la Net e della sua amica Antonella Di Barbora, 48 anni, di Mortegliano, madre di due ragazzi. Sui loro cadaveri c’erano i segni di quei profili metallici squadrati. E purtroppo il destino ha voluto che la motocicletta centrasse l’unico “ostacolo” presente a fianco della strada per alcune centinaia di metri.

Schianto con la moto, il luogo dell'incidente Video panoramica del luogo dell'incidente mortale di Castions di Strada in cui hanno perso la vita due friulani. Si intravvede nell'erba quella che è probabilmente la traiettoria presa dalla moto. (video Petrussi)

I primi soccorritori

Non erano ancora le 20 di sabato sera quando un uomo, a bordo della sua auto, stava percorrendo la 353 della Bassa friulana ed era da poco uscito dall’abitato di Castions. All’improvviso, mentre continuava a dirigersi verso sud, ha visto distintamente una motocicletta “volare” verso il campo alla sua sinistra, tra gli schizzi d’acqua (in quel fosso c’è un canale).

L’automobilista si è reso conto della gravità dell’incidente, si è fermato, è sceso dall’auto, è andato a vedere se poteva prestare soccorso e, contemporaneamente, ha chiesto l’intervento di un’ambulanza con il suo telefonino. Ma quando è sceso nel campo si è trovato di fronte a una scena agghiacciante che non lasciava spazio a speranze.

E anche i soccorritori del 118, al loro arrivo, hanno purtroppo capito di non poter fare uno dei tanti miracoli di cui sono capaci ogni giorno. Arrivati sul posto anche con l’elicottero, hanno dovuto tornare indietro e lasciar lavorare i vigili del fuoco, gli agenti della polizia stradale di Udine e Palmanova e gli addetti delle pompe funebri.

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L’ultima sosta al bar

Renè Cerato e Antonella Di Barbora, poco prima dell’incidente, si erano fermati a bere qualcosa al bar “Il cacciatore di anime” di Muzzana del Turgnano.

«Sono rimasti qui giusto il tempo di una birra e una sigaretta – racconta Greta, una dipendente che li conosce da più di dieci anni, dai tempi in cui gestiva un suo locale a Castions – , si fermavano sempre a farmi un saluto, erano affezionati, abbiamo scambiato due chiacchiere e poi se ne sono andati verso casa. Avevano bevuto solo una birra. Poi sono tornata al lavoro perché in quel momento c’erano molti clienti». «Sabato sera verso le nove sono passato vicino al luogo dello schianto – riferisce il titolare del locale, Raffaele – e mai avrei immaginato che fossero loro».

Le indagini della polizia

Gli uomini della polizia stradale di Udine e Palmanova, coordinati dall’ispettore capo Mauro Noacco, sono stati chiamati dapprima a identificare le vittime dell’incidente e, subito dopo, a ricostruirne la dinamica.

Entrambi i compiti sono apparsi difficili fin da subito. Infatti, mentre Renè Cerato aveva i documenti, l’amica aveva solo il telefonino ed è rispondendo a una chiamata che un agente è riuscito a capire chi fosse, parlando con un familiare che la stava cercando e che ha subito raggiunto il punto della 353 in cui la moto è uscita di strada. Ora gli investigatori sono al lavoro per capire che cosa avevano fatto i due amici non solo poco prima dell’incidente (quando, appunto, avevano fatto una sosta al bar), ma anche nelle ore precedenti.

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La magistratura

Gli esiti dei primi accertamenti medico-legali e gli atti della polizia stradale saranno esaminati dalla magistratura e forse oggi stesso – vista la dinamica dell’incidente – sarà possibile che venga rilasciato il nulla osta per la sepoltura. Improbabile infatti che vengano richiesti dal pm di turno ulteriori esami.

I colleghi di lui

Renè era felice ultimamente perché, come raccontano i suoi nuovi colleghi, da poco più di un mese era riuscito a entrare alla Net, la spa che gestisce la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti a Udine e in altri 51 Comuni friulani.

«Era con noi da non molto come autista dei compattatori che fanno il servizio porta a porta – spiega il direttore generale di Net Massimo Fuccaro – , ma era già riuscito a farsi apprezzare e a dimostrare la sua serietà e puntualità. Volenteroso e disponibile, si era integrato in poco tempo. In azienda erano tutti contenti di lui e ora sono sconvolti. Aveva fatto un concorso a inizio anno per l’assunzione in Net ed era arrivato tra i primi. Poche settimane dopo era stata formalizzata l’assunzione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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