di Gian Paolo Polesini

Al di là di tutto, un po’ di rabbia ci monta.

Un sabato italiano, canticchiava Sergio Caputo (e come scordarcelo): su Raiuno - per decenni il tempio dell’onorato varietà prefestivo - madame Clerici aiuta il popolino a sputare il rospo, cose mai dette prima perché il coraggio non veniva fuori, mentre su Canale 5 l’astronave di Amici, zeppa di famosità, mira a sfigurare senza alcuna pietà il vulgo di Stato.

E la Rai si fa fottere così? Gente male armata contro milizie addestrate e protette dal Dio Gossip?

Un suicidio di massa. Maria si protegge dalle eventuali scie chimiche di Antonella, immaginiamo soffritti e aglio, con un ariete multiplo praticamente invincibile: Emma, Elisa, Roberto Saviano, Renato Zero, Sabrina Ferilli, Francesco Renga.

Ma i soldi del canone non dovrebbero servire a rendere l’ammiraglia invincibile? Andiamo a logica, ovvio. Che gara c’è fra il monologo di Saviano e la confessione di Teresa di Feltre, che ha sempre faticato a mandare e remengo il marito, ma stavolta si è messa d’impegno a farlo? Sforzo inutile, erano tutti sul 5, crediamo anche il marito, occhio fisso sul senso sociale del signor Gomorra.

«Che ci faccio qui», dice subito lui a un’ora improbabile. Ma chi ha deciso di mandarlo a mezzanotte? Solo un fachiro, che adora infilarsi i chiodi nella schiena. «Non ballo e non canto...». A naso lo scrittore spera di educare almeno all’ascolto orde di ragazzini (almeno quelli intrappolati a casa da mamma e papà) che di cose serie non ne vogliono sapere. Chissà se il metodo è quello giusto o il fine è fare ascolti pazzeschi? Saviano spreme l’informazione («è come un lago ghiacciato; ci puoi pattinare sopra o tuffarti a fondo e farti un’opinione tua», dice) affrontando poi il delicato concetto di resistere. E tira in ballo persino Calamandrei, padre della Costituzione.

Poco prima Elisa (ma chi l’ha

Intanto sull’uno la Clerici parla con un giovanotto infartuato. Mina torna, valà, che ti costa.

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