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Il Giubileo: qual è la novità assoluta

L’8 dicembre papa Francesco sotto i riflettori di tutto il mondo parlerà e pregherà anche per la conversione di malavitosi, gruppi terroristici, seminatori di morte e corruttori

Non solo Misericordia, non solo perdono reciproco, aiuto ai poveri tra i più poveri, dialogo ecumenico ed interreligioso. Nel Giubileo che l’8 dicembre prossimo papa Francesco aprirà sotto i riflettori di tutto il mondo si parlerà e - soprattutto - si pregherà anche per la conversione di malavitosi, gruppi terroristici, seminatori di morte e corruttori. Nel suo genere una novità assoluta. Stando a quanto è apparso subito evidente nella Bolla di indizione del Giubileo letta da Bergoglio davanti alla Porta Santa della basilica di San Pietro.

Venticinque i punti salienti del documento giubilare, sorta di magna charta dell’Anno Santo francescano - che si concluderà il 20 novembre 2016 - durante il quale milioni di pellegrini, ma anche uomini di buona volontà, fedeli di altre religioni e si daranno appuntamento a Roma per attraversare la Porta Santa vaticana e “lucrare” l’indulgenza andando a pregare sulla tomba dell’Apostolo Pietro. Gesti, liturgie e pellegrinaggi che saranno ripetuti anche nelle altre grandi basiliche vaticane e - altra grande novità giubilare di papa Francesco - pure a livello periferico, nelle diocesi, nei monasteri.

Ma per la prima volta - volendo soffermarci solo alla storia dei Giubilei del secolo scorso, da Pio XII a Giovanni Paolo VI, passando per Paolo VI - le preghiere varate da Bergoglio per accompagnare gli itinerari dell’Anno Santo saranno dedicate a Dio anche per la grazia di liberare il mondo da procacciatori di morte e da fautori di sistemi corruttivi che avvelenano l’esistenza umana ad ogni livello. Invocazione che nella Bolla papa Francesco fa precedere dal “perché” ha concepito un Anno Santo dedicato alla Misericordia, facendolo per di più iniziare dall’8 dicembre, il giorno della festa dell’Immacolata Concezione. «L’apertura della Porta Santa - spiega in sintesi il Pontefice - avviene nel giorno della solennità di Maria Immacolata, cioè di Colei che Dio ha voluto santa e immacolata nell’amore per non lasciare l’umanità sola ed in balia del male». Ma anche per ricordare la conclusione del Concilio che avvenne l’8 dicembre di 50 anni fa.

È nella terza parte della Bolla Giubilare che papa Francesco si appella ai “fautori” di criminalità e corruzione. Fermo il richiamo a membri di gruppi criminali (terroristi, mafiosi, malavitosi...): «Per il vostro bene, vi chiedo di cambiare vita», scrive il Pontefice, invitandoli a non restare indifferenti di fronte alla chiamata a sperimentare la misericordia di Dio. «Il denaro non dà la vera felicità - incalza il Santo Padre - Ciò è solo un’illusione» e «la violenza usata per ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti, né immortali» e «nessuno potrà sfuggire al giudizio di Dio».

Altrettanto severe le parole per le persone fautrici o complici di corruzione: «Questo è il momento favorevole per cambiare vita! - dice loro il Papa - È sufficiente accogliere l’invito alla conversione e sottoporsi alla giustizia, mentre la Chiesa offre la misericordia». Il Pontefice sottolinea, inoltre, che la corruzione è «piaga putrefatta della società, grave peccato che grida verso il cielo, perché mina fin dalle fondamenta la vita personale e sociale»; è «un accanimento nel peccato, che intende sostituire Dio con l’illusione del denaro come forma di potenza»; è «un’opera delle tenebre sostenuta dal sospetto e dall’intrigo». Misericordia, sì, invoca Francesco, ma anche «conversione, cambiamento, ammissione dei propri peccati, richiesta di perdono e deciso rinnovamento dei cuori» con particolare attenzione ad ammalati, portatori di handicap, poveri, disoccupati. Un pensiero - ed una “speranza” - il pontefice riserva al ruolo dei giovani invitati ad essere protagonisti del nuovo cammino giubilare tracciato sulle orme della Misericordia divina. Un invito che gli stessi giovani - interpellati in un sondaggio fatto proprio in vista del Giubileo dall’Istituto Toniolo dell’università Cattolica di Milano - hanno già

ampiamente raccolto: circa il 90% - su un campione di 5mila ragazzi tra i 19 e i 32 anni - si è già detto pronto a seguire papa Francesco sulle linee emerse nel suo giovane pontificato e confermate dallo stesso Bergoglio nella Bolla del suo primo Anno Santo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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