Carlo Maria Maggi è stato il mandante, Delfo Zorzi l'ideatore e l'organizzatore, Giancarlo Rognoni ha fornito il supporto logistico: le motivazioni con cui la Corte d'Assise di Milano ha condannato all'ergastolo gli imputati al processo per la strage di Piazza Fontana non lasciano spazio ad ambiguità. Anche se i giudici della Corte ammettono: non si sa chi mise materialmente la bomba nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura.
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Milano, 19 Gennaio 2002
Carlo Maria Maggi è stato il mandante, Delfo Zorzi l'ideatore e l'organizzatore, Giancarlo Rognoni ha fornito il supporto logistico: le motivazioni con cui la Corte d'Assise di Milano ha condannato all'ergastolo gli imputati al processo per la strage di Piazza Fontana non lasciano spazio ad ambiguità. Anche se i giudici della Corte ammettono: non si sa chi mise materialmente la bomba nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura.
La sentenza di condanna risale al 30 giugno scorso, ma solo oggi sono state depositate le motivazioni, 850 pagine in cui viene ricostruita minuziosamente la storia dei movimenti neofascisti veneti in quel periodo e si fa luce sulla responsabilità dell'attentato del 12 dicembre 1969, che cambiò a suo modo la storia dell'Italia repubblicana.
Fra gli altri imputati, Stefano Tringali è stato condannato a 3 anni per favoreggiamento, mentre a Carlo Digilio, il pentito, sono state concesse le attenuanti ed è stato decretato il "non doversi procedere" per estinzione del reato per prescrizione. Quanto ai condannati all'ergastolo, Maggi, ideologo di Ordine Nuovo di Venezia-Mestre, viene indicato come "l'artefice della strategia eversiva culminata negli attentati del 12 dicembre, operando come teorico della funzione eversiva dell'attività terroristica; espresse in diversi contesti l'idea di fondo della strategia della tensione, la necessità di attuare un escalation di violenza indiscriminata nei confronti dei cittadini, finalizzata alla creazione di uno stato di tensione che legittimasse l'intervento autoritario di forze istituzionali politiche e militari".(Segue0080)
PIAZZA FONTANA: DEPOSITATA SENTENZA, MAGGI MANDANTE ATTENTATO(3)=
(AGI) - Milano, 19 gen - Di Delfo Zorzi, da anni riparato in
Giappone dove ha anche ottenuto la cittadinanza, viene
ricostruita l'attivita' politica "violenta ed eversiva" dal
1965, che continuo' anche dopo Piazza Fontana. Zorzi si
incontro' con Digilio sia a ottobre che il 7 dicembre '69, in
fase di preparazione dell'attentato. Le indicazioni dello stesso
Digilio e di un altro teste, Martino Siciliano, "hanno delineato
la partecipazione diretta di Zorzi alla fase esecutiva del
progetto delittuoso che lo stesso imputato aveva ideato e
organizzato, partecipazione che non è stata speficicamente
definita, ma che inequivocamente rappresento' un contributo
decisivo anche in quella fase di attuazione". Zorzi - si afferma
poi - "partecipo' personalmente alla loro realizzazione,
predisponendo gli ordigni".
Piu' defilata, ma ugualmente importante, la posizione di
Giancarlo Rognoni, che lavorava alla Comit di Piazza Scala, dove
fu trovato un altro ordigno rimasto inesploso. Rognoni forni'
indicazioni sulla struttura dell'istituto dove fu collocata la
bomba e si ritiene presto' il proprio appartamento come base
logistica per gli attentatori. In ogni caso è acclarata "la
piena adesione al progetto criminoso".
Quanto a Digilio, "ha ammesso la propria partecipazione
materiale alla fase di preparazione degli attentati". In
conclusione, "e' stata dimostrata la penale responsabilita' di
Maggi, Digilio, Zorzi e Rognoni per il delitto di strage
continuata e aggravata contestato nel capo d'imputazione".