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Lo staff di Eurogamer.it

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Stefano Silvestri

Caporedattore

Nato nel 1970, ho passato la mia infanzia ad aspettare che arrivasse qualcosa di più divertente che non il girotondo o il salto della corda. La mia fede è stata premiata con l'arrivo dei videogiochi, che ho seguito fin dai loro albori. A poco più di dieci anni mi ritrovo al reparto hi-fi della Metro a spiegare Donkey Kong, allora in giapponese, ai clienti incuriositi dagli scacciapensieri. La mia carriera di divulgatore videoludico nasce così. Il passaggio dai primi videogame in bianco e nero a oggi è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 30 anni. Dal '95 a oggi sono riuscito a fare di questa passione un mestiere, non senza una certa ostinazione e un pizzico di incoscienza.

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Daniele Cucchiarelli

Redattore

Non sembrerebbe ma questo "bel" giovanotto ha già qualche annetto sul groppone. Fortunatamente per lui, ma non per voi, la sua mente è rimasta al 1986 e infatti gira ancora con i 501 a vita bassa, il Dolomite giallo/blu, gli scarponcini Timberland (anche ad agosto) e ascolta gli A-Ha e Like a Virgin di Madonna rigorosamente su walkman a cassetta. I suoi gusti in fatto di videogiochi si sono invece evoluti. Ha iniziato ad amarli in sala giochi (Jungle Hunt, Popeye, Metro Cross e l'immortale Neo Turf Master di cui è campione siderale imbattuto) e ha proseguito con il fido Intellivision, con il quale ha passato l'intera estate del 1984 giocando a Burger Time. Attualmente gioca qualsiasi cosa non richieda più di un paio di neuroni in movimento e aspetta con ansia l'avvento del Dreamcast 2... che secondo lui arriverà il giorno prima della fine del mondo nel 2012. Lavora nell'ambito del giornalismo specializzato in videogiochi da oltre 11 anni, ma tutti quelli che lo conoscono gli dicono ancora di "trovarsi un lavoro serio". Ha provato a seguire il consiglio ma dopo delle tristi esperienze come spugnetta per francobolli in una grande azienda e come beta-tester per materassi, è tornato al suo primo amore.

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Filippo Facchetti

Redattore

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". La sua esperienza con gli smanettamenti digitali inizia nel lontano "nonmiricordo" con uno splendido Commodore 64, ma la fortuna di abitare in un palazzo pieno di giocatori gli permette di fondere anche lo ZX Spectum, l'MSX e l'Atari 2600. Da allora Filippo non ha mai abbandonato il suo fido joystick (niente battute, please!), se non per passare al sempre più diffuso joypad con il Mega Drive, il Super Nintendo e qualsiasi altra console apparsa fino ad oggi sul mercato. Sogni proibiti? Un Neo Geo nuovo fiammante (ovviamente boxato e con l'intero parco titoli) e il cabinato di Daytona da tenere in casa (o, in alternativa, quello "a tavolino" di Space Invaders). I suoi gusti cambiano col tempo. Un tempo divorava i JRPG, ai quali oggi non riesce più ad avvicinarsi con lo stesso entusiasmo di allora. I suoi cavalli di battaglia attuali sono i picchiaduro, i giochi musicali e le esperienze mordi e fuggi garantite da Xbox LIVE, PSN e Apple Store. Prima di approdare sulle pagine di Eurogamer scrive per diverse importanti riviste di settore e conduce alcuni programmi TV dedicati al bizzarro mondo dell'intrattenimento digitale e non. Sviluppatore preferito? Tetsuya Mizuguchi. Gruppi musicali? Muse, Radiohead, Steely Dan. Hobby? Moglie, Musica (ascoltata e suonata), disegno, cinema e sport vari (arti marziali, nuoto e climbing su tutti).

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Lorenzo Fantoni

Redattore

Difficile immaginare che dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi batta il cuore di nerd vecchio stampo, eppure una volta ero il classico bimbo dalle mani pacioccose. Non ricordo il giorno in cui mio padre, per farmi smettere di piangere, mi ha messo tra le mani il controller dell'Atari 2600 in finta radica (che ho ancora in cantina), so solo che da subito mi è sembrato molto meglio della vita reale. Da quel momento è stata un'escalation fatta di suppliche, lavori estivi e stipendi prosciugati per pagarsi il feticcio tecnologico del momento. Il mio preferito rimane tutt'ora il primo storico Gameboy monocromatico, oggetto divino che mi ha salvato da decine di noiosissime cene col parentado, mentre il momento più alto della mia carriera di giocatore è stato senza dubbio l'aver finito Final Fight con un solo gettone. Se sono riuscito in quello, penso di potermi ritagliarmi un posto in quel torbido acquitrino pieno di piranha che è il giornalismo videoludico.

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Matteo Lorenzetti

Redattore

Credete alle sliding doors della vita? Se la risposta è affermativa, allora comprenderete come un vecchio bacucco sulla soglia della quarantina, in una lontana estate del 1981, possa essere rimasto folgorato sulla via di Damasco. Non è caduto dalla groppa di un asino in preda alle allucinazioni: peggio. È riuscito a trascorrere ben 46 minuti sul cabinato di Galaga durante un pomeriggio di una torrida estate in un paesino in riva al Po spendendo cento (ricche) lire. Tanto talento non poteva andare sprecato in una carriera rispettabile e per questo motivo, dopo tutta la trafila di home computer con un minimo di interattività videoludica, il nostro entra a far parte della redazione di The Games Machine in cui rimane per oltre dieci anni fino al suo approdo in Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi (ma con una predilezione per sparatutto, giochi di guida ed RTS), è uno dei pochi giornalisti di settore che può permettersi di apostrofare la moglie con un "sto lavorando" anche quando è alle prese con una partitina defatigante a Kick-Off 2, senza temere di finire davanti da un avvocato divorzista. Altri interessi? Softair, chitarre elettriche, Formula 1 e la pizza, di cui sono cultore fin dall'età di tre anni.

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Paolo Sirio

Redattore

Diversamente dai vecchi (e per "vecchi" s'intende "vecchi") saggi della redazione, che gli hanno affibbiato in maniera più o meno lecita il titolo di niubbo, il giovane, giovanissimo Paolo si avvicina al mondo del giornalismo videoludico dopo la prepotente ascesa di Microsoft nel mondo dei videogiochi. A una Red Bull preferisce lo spot di Halo 2 ("ho bisogno di un'arma"), all'ennesimo pareggio del suo Napoli si sfoga sui vari FIFA e PES, all'inevitabile rottura della frizione di una Fiat Punto ormai da sostituire compensa con una corsetta su Forza Motorsport e Gran Turismo... contemporaneamente! Attività del tempo libero: scrivere short novel che nessuno leggerà mai e scialacquare in maniera del tutto casuale i propri risparmi su Steam.

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Francesco Serino

Redattore

Ho acceso quel maledetto Atari2600 un pomeriggio di primavera, la cassetta di Vanguard svettava futuristica verso il cielo, interpretava circuiti stampati sputando grossi pixel sullo schermo del televisione. Quel giorno, quel giorno cambiò tutto, quando mi fu chiaro che i videogiochi possedevano qualcosa di magico, che permettevano di oltrepassare lo specchio, di ritrovarsi dall'altra parte. E di mondi ne ho visitati tanti da allora, durante i miei pellegrinaggi virtuali ho trovato persino un mestiere, una carriera, che perseguo ostinatamente ancora oggi. Dopo aver diretto molte riviste del settore mi ritrovo scrittore in un mondo di immagini, rilancio collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimentico il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorno grazie a Eurogamer e il suo staff.

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Luca Signorini

Redattore

Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. La prima console a entrare in casa sua è l'Intellivision Mattel, che gli porta la cicogna quando è ancora nella culla: da lì nasce una maledizione che lo porterà a dilapidare ogni sua fortuna al (video)gioco. Costretto a lavorare per pagarsi il vizio, sceglie il giornalismo... di videogiochi. Incredibilmente, riesce a sopravvivere da 15 anni, scrivendo prima per la stampa tradizionale e poi per quella digitale, e approdando finalmente ad Eurogamer.it, dopo una parentesi di lavoro a Nintendo of Europe come tester linguistico. È giornalista ma soprattutto appassionato, e crede che scrivere di videogiochi in giacca e cravatta sia come fare all'amore tenendo i calzini: a qualcuno darà più sicurezza ma stona un po'. Non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara, e sarete suoi amici per sempre.

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Alberto Destro

Redattore

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato secoli addietro la propria ombra per tastiera e controller: da allora è stato amore. Dopo un'infanzia trascorsa su Commodore 64 e un leggendario Spectrum ZX, rubato alla sorella per giocare a Fred, capisce che i videogiochi sono parte essenziale della propria esistenza e che, per raggiungere il Nirvana, il salotto dei genitori deve traboccare di cavi e pad. Atari 2600, Amiga, l'intero parco di console Nintendo, Sega, Sony e Microsoft, scandiscono gli anni di questo bambinone troppo cresciuto che, ancora oggi, indossa maglie con enormi funghi verdi, canticchia tutte (e sottolineo tutte) le musiche di Super Mario e sogna segretamente un morbido piumone fatto a NES. Divoratore di qualsiasi titolo anche solo vagamente horror, amante di qualunque cosa riporti la scritta Lucas Arts (Day of the Tentacle in primis) e collezionista maniacale dei più impensabili gingilli videoludici che chiunque rifiuterebbe per umana decenza, approda alle pagine di Eurogamer dopo una gavetta quadriennale, durante la quale ha imbrattato le pagine di diversi siti specializzati. Nel poco tempo che rimane sviluppa videogiochi indie con amici. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che ancora oggi si chiede cos'abbia fatto di male per meritarsi un tale nerd.

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Roberto Bertoni

Redattore

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga, cercando di trovare dentro di sé la luce dell'illuminazione videoludica. Perso fra avventure grafiche e strategici, divora qualsiasi cosa abbia anche solo lontanamente il profumo di videogioco, prediligendo titoli che i comuni mortali snobberebbero per umana decenza. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico, cosa che lo costringe a passare il tempo a spulciare improbabili giochi finiti chissà come nella sua ludoteca, mentre cerca di non far affondare il suo neonato matrimonio in interminabili sessioni notturne di "analisi storica". Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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Marco Ballabio

Redattore

Classe 1984, i primi vagiti ludici su Intellivision, eredità del padre, passa al mondo PC nei primi anni '90 con un 286 che conserva come una reliquia nella vetrina-museo in cui si possono ammirare tra gli altri Dreamcast, Gamegear e PSX , ossia il suo percorso nel mondo dei videogiochi. Dopo aver studiato per ragioniere programmatore e poi informatico, decide di aprire una società di vendita e consulenza del mondo PC. Nonostante questo risvolto professionale la passione per i videogame arde ancora come agli inizi e quando si presenta l'opportunità di collaborare per Eurogamer come recensore dell'Hardware, si commuove con lacrimone japan-style per aver coronato un piccolo sogno. Lo potrete trovare su qualunque piattaforma in commercio al nome di GSG9 Insane.

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Manuel Stanislao

Redattore

Alto, pelato, effervescente, il nostro Manuel entra in contatto col mondo videoludico alla veneranda età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del suo vicino di casa in quel di Varese. Cresciuto a pane e videogiochi, attento lettore delle riviste di settore per quasi 20 anni, nel 2010 entra misteriosamente a far parte di JAVS, per poi approdare sulle pagine di Eurogamer nel tardo 2011 grazie ad un'ignota congiunzione astrale. Giunto all'età adolescenziale, scopre altre memorabili passioni quali collezionare dischi in vinile e CD, intraprendere la carriera di DJ a tempo perso e diventare un nostalgico dei bei tempi passati. Ama i gatti, le mele morsicate e pare che abbia trovato il modo per far volare i chocobo dorati nel suo videogioco preferito, Final Fantasy VII.

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Thomas Guidetti

Redattore

Nato in una piccola cittadina del novarese e trasferitosi poi a Gattinara, città del buon vino, passa buona parte del suo tempo tra videogame, libri, montagne e fare finta di essere impegnato. La sua carrierà videoludica inizia con un Sega Master System e Alex Kidd in Miracle World, regali di un malvagio zio del tutto ignaro del danno creato. Ora si divide tra MMO su PC e la spasmodica ricerca del Platino su PS3, con buona pace della fidanzata.

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Simone Barillà

Redattore

Simone nasce nella superba Genova nel 1983. Dopo un´esistenza passata nell´ombra e nella tranquillità, decide di complicarsi la vita trasferendosi a Berlino senza sapere la lingua. Si occupa di online marketing di giorno e di videogiochi di notte. Videogiocatore da quando aveva 9 anni, ha sempre avuto un PC a portata di mano: ha scoperto la poligamia videoludica con la prima Xbox e da allora si divide tra Steam e Xbox live. Appassionato di videogiochi di calcio e di corse, si diletta a perdere ore della propria vita dietro a qualsiasi cosa che gli permetta di fare gol o di uccidere mostri giganti online. Entra in contatto con Eurogamer nel 2011 come traduttore simultaneo di Bratwurst e di tovaglioli presso la Gamescom 2011 di Colonia.

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Emiliano Baglioni

Redattore

Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all'epoca del Vic 20, quando la scusa più gettonata per farsi comprare un computer dai genitori era che servisse “per studiare”. Scampata senza ripercussioni poi troppo gravi la fase in cui termini come joystick e videogame attiravano sguardi preoccupati e scongiuri vari, prosegue imperterrito l'avventura senza grosse preferenze di genere. Fa vari level-up cambiando più volte macchina da gioco e vivendo un po' tutte le fasi dell'industria videoludica ben prima che diventi industria. La console war non scalfisce la sua corazza temprata nella diatriba Amiga/Atari ST (pare che eviti di menzionare quella C64/ZX Spectrum per non sembrare troppo vecchio), così come le critiche feroci sulla mancanza di originalità nei videogiochi, di cui alcuni si lamentavano già in epoca Amiga. Sotto sotto vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi qualcosa crescerà in lui facendogli passare la voglia, ma per fortuna non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto. Il suo debole per le belle storie e la competizione lo porta ad apprezzare particolarmente GDR e picchiaduro (nonché strategici a turni, ma per questi non trova un motivo scatenante nel suo io), ma non c'è videogioco che schivi a prescindere. Riesce a fare della sua passione un lavoro e a tutt'oggi continua a divorare avidamente giochi, libri, informazione varia, machinima e parecchie altre cose che ruotano intorno all'intrattenimento in generale.

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Fabio Davide

Redattore

Nato nel 1990, è abituato a essere il più piccolo della scuderia. Si avvicina per la prima volta al mondo dei videogiochi piuttosto tardi quando, in tenera età, fa la conoscenza del bellissimo Master System, cui poi seguiranno tutte le console messe in commercio da allora. Per tale motivo tenta sempre di mettersi in pari coi giocatori più vecchi ed ha una passione per il retrò e la storia del videogioco, che ha invaso anche la sua carriera universitaria, con tanto di tesi di laurea in campo videoludico. Questo simpatico ragazzo non conosce le mezze misure e fruisce solo di veri capolavori o dei peggiori titoli trash, genere di cui è un convinto sostenitore. Spera infatti con tutto sé stesso che esca un gioco dedicato a Lesibian Vampire Killers e, nel frattempo, si dedica ad FPS, giochi di ruolo e, quando possibile, un bell'action game come si deve. La passione per i videogiochi ha spinto Fabio a lavorare nel settore fin dall'età di 15 scrivendo per numerosi siti internet, nonché per le principali riviste di videogiochi in Italia come: PSMania, GameRepublic, Playstation Magazine Ufficiale ecc. Tutto questo, naturalmente prima di approdare su Eurogamer, per cui spera di poter recensire un giorno Shenmue III, o almeno di superare il trauma della sua cancellazione. Il suo desiderio più grande? Trovare un padrone di casa che si faccia pagare l'affitto con vecchi videogame e versioni promo dei titoli peggiori in uscita. Peccato rimarrà un sogno.

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Paolo Gimondi

Redattore

Dal 1989 ad oggi ha vissuto credendo che non ci fosse altro oltre la barriera dei videogiochi. Ha imparato a camminare grazie agli stick del Commodore 64 e a saltare con il NES assieme a un tale Mario. Il caricamento a cassetta gli ha temprato l'anima e lo spirito, conferendogli di raggiungere il nirvana senza reincarnazioni. Rimasto solo con il suo Nintendo 64 mentre il mondo girava attorno ad un'altra strana scatola grigia con dei CD dentro, riscopre i giochi su PC tra cui il Command and Conquer che tanto ama, ma anche un certo Halo che lo costringerà a comprare una Xbox. Nel frattempo Neon Genesis Evangelion gli insegna tante cose e lo inguaia nel mondo dell'animazione giapponese. Qualcuno direbbe, riassumendo saggiamente, “braccia e cervello rubati all'agricoltura”.

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Luca Forte

Redattore

Dopo un periodo sabbatico, il prode drleto ri-approda su Eurogamer.it pieno di buoni propositi per il futuro: la conquista del mondo. La sua esperienza con i vari Civilization, Fire Emblem e Football Manager lo rende uno stratega di prim'ordine, oltre che un fine intenditore di videogiochi, dotato di una bellezza fuori dal comune. Dopo anni di permanenza dell'industria si è ritagliato il ruolo di inviato, recensore e newser, ma la sua specialità sono le videorecensioni, soprattutto per via della sua voce potente e sensuale che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Barry White della bassa brianza. Se lo incontrate non offendetelo: potrebbe essere con la figlioletta che rischierebbe di rimanere traumatizzata scoprendo che suo padre la voleva chiamare Zelda!

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Enrico Sartini

Designer

Ultimo degli Erre in questo universo, a 3 mesi di vita, dopo un volo siderale, giunge sulla terra atterrando in una siepe. Il suo talento artistico lo porterà a costruire un esercito di omini verdi con cui conquistare pianeti ma l'obiettivo irrealizzabile e la sua pazzia omicida lo spingono altrove. Si dedica a fumetti, grafica e web. Nel 2001 fonda Elemental, che si occupa di grafica e formazione. Nel 2004 è invece il turno di AIV, in cui riversa le sue competenze artistiche. Nel 2008 è il momento di Eurogamer.it. Nel tempo libero, oltre a giocare, disegnare, leggere fumetti e vedere film coatti, si diverte a disseminare spiraloidi per imprimere messaggi subliminali.

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Andrea Morini

Designer

Andrea Morini, famigerato guitto romano che usa riferirsi a se stesso usando la terza persona, odia i videogiochi. Inutile che diciate il contrario ricordandogli il suo Atari, o il successivo Commodore 16, o anche il 64. Futile tentarlo con magnifici RPG o confonderlo con sigle di cui non conosce il significato, come FPS o TPS. Preferisce un bel whisky scozzese ai platform, leggere piuttosto che avvicinarsi a un gioco musicale, gustarsi un film piuttosto che imbambolarsi davanti a un MMO, ascoltare metal invece di stressarsi con giochi di guida. E il fatto che sia fondatore e docente di grafica 3D all'Accademia Italiana Videogiochi non significa nulla: la grafica 2D, 3D e web sono solo i mezzi con cui ama sfogare le proprie pulsioni creative. Cura il suo disturbo istrionico dedicandosi ad attività poco lecite come l'equitazione, le arti marziali e la scherma storica, di cui è financo istruttore. Andrea Morini non ha tempo per parlare di videogiochi: la campagna a Medieval 2: Total War è ancora lunga...

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Matteo Chironi

Designer

Nasce nello stilosissimo 1980 in quel di Pisa, da sempre preferisce i videogiochi a qualsiasi altra attività ricreativa e sportiva, tanto che già da piccolissimo si rifiuta di giocare a nascondino in quanto lo ritiene un passatempo infantile. Alle medie, giocando a Mortal Kombat, capisce che nella vita DEVE fare videogiochi, e anche che gli AC/DC sono il suo gruppo preferito! Dopo le medie frequenta il Liceo Scientifico (dove si contraddistingue più per i capelli verdi che per il suo rendimento scolastico), nel '96 inizia a navigare in Internet e a sviluppare siti web, e riesce a non farsi mai bocciare, tanto che nel '99 si iscrive ad Ing. Informatica, dove affina la sacra arte della programmazione e coltiva segretamente il sogno di rimpiazzare l'umanità con le macchine. Si iscrive poi all'Accademia Italiana Videogiochi, dove è attualmente docente di programmazione. Vegetariano dal 2004, ascolta prevalentemente screamo.

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Michele Bertocchi

Video Editor

Michele, spaventato dai tempi di caricamento delle cassette del Commodore 64, costringe suo padre a rimanere accanto a lui durante tutta la durata dell'operazione; nonostante alcuni FAIL e sintax errors, si innamora di mouse e tastiera ai quali resterà fedele fino all'arrivo della PS2 e dei primi JRPG. Laureato in ingegeneria elettronica e appassionato di sport e belle donne, lascerà Trieste a 25 anni per trasferirsi a Roma dove lavorerà e lavora come conduttore e autore di programmi per ragazzi su RAI DUE e RAI GULP. Dal 2009 collabora con Eurogamer.it per il coverage di eventi, video redazionali e la realizzazione di format orginali. Da pochissimo è diventato un fedelissimo di casa Apple e uno studioso di social network e mobile enterteinment .

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Luca De Dominicis

Managing Director

Luca sviluppa la sua dipendenza da "giochini elettronici" in tenera età, rimanendo impigliato nella rete delle primissime avventure testuali. L'amore per i videogame prosegue lungo un percorso costellato di C64, Amiga, PC e poi tutto l'inevitabile resto. La sua professionalità parte da un percorso in Kataweb, per poi continuare con Caltanet e con una vasta pletora di lavori correlati al management delle risorse per grandi strutture al livello nazionale e internazionale. Nel 2001 fonda Elemental e prosegue la sua avventura imprenditoriale costituendo nel 2004 la prima Accademia Italiana dei Videogiochi, riavvicinandosi alla sua passione per i videogiochi. Nel 2008 decide di portare in Italia il più importante marchio nella stampa specializzata in videogiochi: Eurogamer.

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