Pubblicato il 12 ottobre da Maurizio Quintavalle – Web Manager, SCE Italia
Behind the Classics – Legacy of Kain: Soul Reaver
Ah, Soul Reaver. Me lo ricordo bene! Questa piccola gemma spaventosa fece molto parlare di sé quando approdò su PSone nel 1999. Indossando i panni del ferito ed emarginato vampiro Raziel, il nostro obiettivo era quello di vendicarci del corrotto signore dei vampiri Kain e ripristinare l’ordine nel decadente mondo di Nosgoth.
Ricordo con piacere che il gioco aveva un approccio ai combattimenti molto ispirato; i vampiri avversari non potevano essere uccisi in maniera convenzionale così, dopo averli affrontati corpo a corpo e indeboliti, bisognava gettare i loro corpi su pali appuntiti o esporli alla luce del sole per finirli del tutto. Il design dei livelli era da urlo, favorito anche dall’importante abilità di Raziel di entrare in un mondo spettrale per superare ostacoli o risolvere puzzle.
Ma soprattutto, Soul Reaver viene ricordato per la sua storia e per i suoi personaggi. E dobbiamo ringraziare il game director Amy Hennig per questo! Come forse saprete, Hennig successivamente entrò nella squadra di Naughty Dog, celebre sviluppatore PlayStation, in veste di creative director e autore di Jak & Dexter e dei tre titoli della serie Uncharted.
Hennig ha deciso di dedicarci un po’ del suo tempo per sfogliare il libro dei ricordi legato allo sviluppo di Soul Reaver, rivelando inoltre alcuni aneddoti inediti sulle origini del gioco. Continuate a leggere per sapere cosa ci ha detto, e non dimenticate di farci sapere quali sono i vostri ricordi legati a Soul Reaver utilizzando lo spazio dei commenti.
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