Il Premio internazionale "Donna dell'anno" 2004 è stato
consegnato alla giovane afgana Joya Malali dal Presidente del
Consiglio regionale Ego Perron durante la cerimonia che si è svolta
nella serata di venerdì 3 dicembre 2004, nel Salone Gran Paradiso
del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent.
Joya Malali:
Joya Malali, giovane afgana, vera sostenitrice
dell'antifondamentalismo islamico, combatte a fianco di altre donne
per la democrazia. Con grande coraggio, ha denunciato le
ingiustizie contro le donne davanti ai signori della guerra,
l'Alleanza del Nord, presenti alla Loya Jirga. Attualmente vive
perseguitata nel continuo terrore di essere eliminata per la sua
valorosa accusa contro il regime afgano.
Tamara Chikunova:
Finalista e Premio Soroptimist 2004
Tamara Chikunova vive a Tashkent, capitale dell'Uzbekistan. Suo
figlio Dmitrij, condannato a morte nel 1999, venne fucilato il 10
luglio del 2000. Aveva 29 anni.
In seguito alla sua tragedia familiare decise di fondare
l'associazione pubblica Madri Contro la Pena di Morte e la Tortura
assieme ad altre donne che come lei hanno perduto i propri figli
con una esecuzione capitale.
L'organizzazione da lei fondata, dotata di scarsissimi mezzi
finanziari, si regge su basi del tutto volontaristiche,
coinvolgendo circa una ventina di persone: madri, padri, sorelle e
fratelli di condannati a morte, nonché ragazzi, uomini e donne che
sostengono la sua causa per pura solidarietà. Ha finora contribuito
a salvare le vite di 19 condannati alla pena capitale, riuscendo a
far commutare la loro sentenza di morte in ergastolo o condanne
alla reclusione. Tutto ciò malgrado la sua libertà personale e la
sua stessa vita corrano seri rischi.
È stata insignita a Roma del premio Colomba d'Oro per la Pace,
conferitole dall’Istituto di studi politici internazionali Archivio
Disarmo.
Dora Frate:
Menzione speciale valdostana 2004
Dora Frate vive ad Aosta e dal 1988 presta servizio gratuito
nell'ambito sociale. Volontaria della C.R.I. ha operato in campi
profughi bosniaci a Sarajevo, ha partecipato alla Missione
Arcobaleno in Albania e ha fatto parte del V contingente della
missione "Iraq" a Baghdad dove ha svolto mansioni di ambulatorio,
sala medicheria, aiuto farmacista. Tali esperienze pur non avendo
una continuità temporale hanno fatto di lei una persona
estremamente sensibile alle richieste umane.
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