Biografia Camillo Olivetti
Nasce ad Ivrea nell'agosto 1868. Frequenta il Politecnico
di Torino, dove segue i corsi di Galileo Ferraris.
Personalità eclettica e geniale, dopo la laurea
in ingegneria soggiorna a Londra, compiendo anche esperienze
di lavoro in una fabbrica. Aderisce al partito socialista,
sviluppando specifici interessi per il federalismo,
le autonomie locali, le riforme istituzionali democratiche.
Nel 1893 accompagna Galileo Ferraris al congresso di
elettricità di Chicago. Segue corsi di fisica
alla Stanford University e diventa assistente di ingegneria
elettrica. Tornato in Italia crea a Ivrea la C.G.S.
(centimetro, grammo, secondo), una piccola azienda per
la costruzione di strumenti elettrici di misurazione,
poi trasferita a Milano.
Nel 1907 rientra ad Ivrea. Qui, il 29 ottobre 1908,
fonda la "Ing. C. Olivetti e C." per la produzione
di macchine per scrivere, le prime costruite interamente
in Italia. Alla preparazione di queste macchine lavora
un gruppo di una ventina di persone, che lo stesso ingegner
Camillo Olivetti provvede ad addestrare con corsi tenuti
nella sua casa del "Convento", vicino alla
fabbrica.
Durante il periodo della prima guerra mondiale la Olivetti
si dedica principalmente alla produzione bellica: spolette
per artiglieria e magneti per aviazione. La produzione
di macchine per scrivere riprende con il modello M20.
Nel 1922 l'ingegner Camillo Olivetti costituisce la
fonderia e, nel 1926, la OMO (Officina Meccanica Olivetti)
per la costruzione di macchine utensili, progettate
dallo stesso ingegner Camillo. Il primo modello è
un "trapano sensitivo", cui faranno seguito
fresatrici, rettificatrici e altre macchine speciali
per la produzione di parti di macchine per scrivere.
Assieme al figlio Adriano, rientrato da un viaggio
di studio negli Stati Uniti, provvede alla riorganizzazione
dell'attività produttiva della fabbrica e rafforza
la struttura commerciale con la creazione di filiali
e consociate in Italia e all'estero. Nel 1929 l'Olivetti
apre in Spagna, a Barcellona, il suo primo stabilimento
all'estero. I risultati positivi di queste iniziative
consentono all'azienda di superare il periodo della
depressione seguita alla crisi del '29 senza ricorrere
a riduzione di personale.
Nel corso degli anni '30 Camillo Olivetti cede sempre
maggiori responsabilità al figlio Adriano nella
conduzione dell'azienda, ma continua a svolgere un ruolo
importante nel promuovere una intensa attività
di progettazione e di produzione, con nuovi modelli
di macchine per scrivere, i primi modelli di mobili
per ufficio Synthesis, le prime telescriventi e le prime
macchine da calcolo.
Nel 1938 Camillo Olivetti lascia la presidenza della
Società a favore del figlio Adriano, continuando
però a seguirne le attività e gli sviluppi
sia in campo produttivo che in quello commerciale e
amministrativo, rivolgendo particolare attenzione al
continuo miglioramento dei servizi sociali per i dipendenti.
Come sua diretta responsabilità mantiene solo
la direzione dello stabilimento macchine utensili.
Durante la seconda guerra mondiale scrive e pubblica
clandestinamente un opuscolo che propone radicali riforme
in campo sociale, economico finanziario e industriale.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 deve abbandonare
la propria casa di Ivrea e rifugiarsi nel biellese.
Muore nel dicembre del 1943 all'ospedale di Biella.
|