Politica/ De Mita capolista al Senato con l’Unione di centro Pionati verso la Camera

Ciriaco De Mita sarà capolista al Senato per l’Unione di centro. Manca ancora l’ufficialità ma, a questo punto, la notizia dovrebbe essere praticamente certa. Le resistenze ed i dubbi su palazzo Madama del leader irpino si sarebbero dissolti ieri a Roma, durante l’ennesimo vertice tra le segreterie dell’Udc e della Rosa Bianca. Sul punto anche il candidato premier Pier Ferdinando Casini sarebbe stato più o meno esplicito. Massima disponibilità verso De Mita ma - avrebbe più meno detto nel suo entourage - è giusto che si misuri con lo scalino dell’8 per cento. Per l’ex presidente del Consiglio, dopo nove legislature consecutive alla Camera, si tratterebbe di un debutto. Al Senato De Mita troverà la concorrenza di Marco Follini capolista del partito di Veltroni e, in particolare, del candidato numero quattro della lista, l’avellinese Enzo De Luca attuale assessore regionale di Palazzo Santa Lucia. Un testa a testa che annuncia scintille, soprattutto dopo lo strappo di De Mita e la sua uscita, tutt’altro che in punta di piedi, dal Pd. Il partito democratico vede oggi, alla luce dell’addio del leader di Nusco e di un numero considerevole di transfughi, proprio in De Luca il riferimento più autorevole sul territorio. Inevitabile immaginare una campagna elettorale incentrata anche sull’ultima tormentata fase politica del Pd ed, in particolare, la contrastata decisione di Veltroni di non candidare De Mita. La designazione di De Mita sposta inevitabilmente Pionati verso la Camera. «E’ inutile sbilanciarsi in previsioni azzardate. Gli scenari sono in continua evoluzione - precisa il senatore uscente dell’Udc - e, prima di sabato, quando le liste saranno ufficializzate, non sono da escludere cambiamenti di fronte ed ulteriori novità». Il passaggio di Pionati verso Palazzo Montecitorio è però confermato dal diretto interessato. «Dovrebbe andare così», precisa.
Le prime certezze dovrebbero arrivare già oggi da Roma, dove si discuterà anche del caso Campania. I segretari regionali sono infatti impegnati in una serie di incontri con la direzione nazionale per trovare il punto di equilibrio in tutto il Paese. Oggi, come detto, sarà la volta della Campania e quindi di qualche prima indicazione, più o meno definitiva, sui nomi irpini. Alla finestra, quota Rosa Bianca, anche Gerardo Bianco. «Siamo alla stretta finale», precisa il presidente provinciale dell’Udc Angelo D’Amelio che sceglie la linea della prudenza.«De Mita? C’è un’indicazione per il Senato, ma non siamo ancora all’ufficialità, aspettiamo».
Molto dipenderà dagli equilibri con le altre province e dal fattore delle quota rosa, una variabile che potrebbe aprire spazi impreviste per le donne. Di candidature e di nuovo centro si discuterà anche oggi pomeriggio alle 16.30 al “Samantha Della Porta”, dove i demitiani fuoriusciti dal Pd, capeggiati da Giuseppe De Mita, incontreranno la stampa e la cittadinanza per spiegare le ragioni della scelta e del nuovo progetto politico di rappresentanza sul territorio. Sarà anche l’occasione per fare il punto sui numeri del nuovo centro nato dal partito democratico. Sono ancora molti gli incerti e non è detto che oggi, proprio in concomitanza con una verifica importante anche in chiave di liste e nomi, non sia tempo di chiarezza e nuovi annunci. Il nuovo centro, dopo le recenti tappe in Alta Irpinia e nell’arianese, continua il suo tour in provincia. I prossimi incontri con gli amministratori ed i cittadini sono previsti per i prossimi giorni nel Partenio e nella Baronia.
Ancora una tappa sul territorio con l’obiettivo di tastare il polso agli elettori ed avviare il confronto con i cittadini per illustrare le ragioni di una scelta complessa che ha portato un consistente numero di amministratori, sostenitori ed iscritti al Pda lasciare le fila del partito guidato da Veltroni per seguire De Mita nel nuovo progetto di centro nato sull’asse Udc-Rosa Bianca. Un progetto politico che gli esponenti irpini intendono sottoporre anche all’attenzione degli imprenditori e degli ordini professionali. Proprio con le categorie produttive della provincia si immagina di definire un piano di collaborazione per il rilancio dell’Irpinia.