Dalla connessione etimologica di Decadentismo con
"decadenza" appare evidente il significato peggiorativo attribuito
originariamente alla denominazione di questo fenomeno culturale.
Il termine rappresenta ora una categoria storiografica
che designa una visione della realtà e una poetica che hanno preso coscienza della
decadenza di un mondo e di una cultura e questa decadenza hanno espresso nelle forme
dell'arte.
Ad affermare il carattere negativo della letteratura del
Novecento contribuì fortemente il giudizio di B. Croce, secondo il quale il Decadentismo
sarebbe un complesso di autori, di opere, di atteggiamenti inficiati da fiacchezza morale
e insincerità. Egli lamentava il deprecabile abbandono dei valori elaborati dalla civiltà romantico borghese e riconduceva ad esso la "crisi della letteratura" impedendo così che il decadentismo diventasse consapevolmente "letteratura della crisi". |
Anche Gramsci, marxianamente, considerava il Decadentismo come l'espressione della crisi della borghesia, mettendosi, per ragioni opposte, nella prospettiva dell'idealismo crociano.
Nonostante il dibattito ancora aperto sulle delimitazione spazio-temporali e l'autonomia sia dal Romanticismo che dalle varie esperienze artistiche del Novecento, E.Gioanola rivaluta il Decadentismo definendolo un movimento profondamente rinnovatore e di lunghissima portata che, sviluppando fondamentali scoperte romantiche, condiziona tutta l'arte e la cultura contemporanee.
Storicamente, però, il Decadentismo si identifica con il
movimento artistico sorto a Parigi, verso il 1880, tra gli intellettuali bohèmiens della
rive gauche noti per la loro vita sregolata e gli atteggiamenti esistenziali e
artistici particolarmente maudits.
Questi cenacoli artistici fondarono varie riviste programmatiche, meritandosi il titolo di
"decadenti" dalla critica borghese che riduceva quelle manifestazioni artistiche
a episodi di decadenza rispetto ai valori civili e morali promossi dalla letteratura e
dall'arte romantiche.
I cosiddetti decadenti finirono con l'adottare il termine loro attribuito in
senso dispregiativo e anzi fondarono il settimanale "Le Dècadent" . Il più insigne dei decadenti fu Paul Verlaine. Nel 1884 usciva il romanzo "A' rebours" di J.K. Huysmans, il cui protagonista Des Esseintes diventava il modello del decadente, diffondendosi in tutta Europa dando vita a quell'estetismo che fu fatto coincidere col decadentismo. L'estetismo è certamente un aspetto del Decadentismo forse il più appariscente, ma non certo il più profondo e neppure il più durevole. |
I rapporti con il Positivismo