Documenti dall'Archivio Segreto Vaticano
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 7 febbraio 1933
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 16 febbraio 1933
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 7 marzo 1933
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 22 marzo 1933
Il Segretario di Stato card. Pacelli al nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo, 4 aprile 1933
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 9 aprile 1933
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 11 aprile 1933
Il Segretario di Stato card. Pacelli al nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo, 19 aprile 1933
Il card. di Monaco Faulhaber al Segretario di Stato Pacelli, 10 aprile 1933
Lettera del card. di Monaco Faulhaber al Card. Pacelli, 10 aprile 1933
L’Arciabate Raphael Walzer al Segretario di Stato mons. Pacelli, 12 aprile 1933
Lettera di Edith Stein a Pio XI
Il Segretario di Stato card. Pacelli all’Arciabate Raphael Walzer O.S.B.
Il Rabbino della Congregazione Ohab di New York William Margolis a Papa Pio XI
Il Rabbino di Vienna, A. Zacharias Schwarz a Pio XI, 9 aprile 1933
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 28 aprile 1933
Il Segretario di Stato card. Pacelli al nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo, 19 maggio 1933
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Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 7 febbraio 1933
N. 6361
13-14
Credo mio dovere informare Vostra Eminenza Reverendissima
circa la situazione politica in rapporto alla religione dopo l'avvento al
potere dei nazional-socialisti.
Come già rilevato a Vostra Eminenza con mio rispettoso Rapporto Nr.
1054, in data 8 Ottobre 1930, il partito nazional-socialista aveva destato
qualche apprensione per il suo atteggiamento poco rassicurante verso il cattolicesimo
fin dal suo nascere.
L'Ordinariato di Magonza fu il primo a prendere posizione apertamente contro
il nazional-socialismo, pubblicando alcune norme tassative per precisare ai
cattolici il divieto di appartenervi. (Allegato A.).
A questa linea di condotta dell'Ordinariato di Magonza si associò poi
a poco a poco tutto l'Episcopato tedesco, sospintovi dal persistente atteggiamento
irreligioso di alcuni capi del nazionalsocialismo, benché parecchi
Vescovi fossero sulle prime tutt'altro che mal disposti verso il nuovo partito,
ed avessero trovato un po' prematura la dichiarazione dell'Ordinariato di
Magonza e soprattutto la rigorosità delle sanzioni applicate.
Nella Conferenza di Fulda del 17-19 Agosto 1932 l'Episcopato intero, avuto
presente il pericolo, che il movimento nazional-socialista poteva costituire
per le anime, formulò alcune norme e stabilì alcuni principi,
che suonano aperta sconfessione del partito e divieto per i cattolici di appartenervi
(Allegato B.).
Purtroppo devo riferire che le norme dell'Episcopato, benché accolte
dal clero con docilità ed applicate anche con prudente rigore, non
ebbero tutto il risultato che si attendeva; i giovani studenti furono soprattutto
i più restii. Frattanto il partito nazional-socialista ingrossava sempre
più le sue file, finché, attraverso le ultime manovre politiche,
auspice von Papen, arrivò al potere.
Come i giornali hanno riferito, il nuovo Cancelliere Hitler chiese al partito
del Centro di collaborare col nuovo Governo o almeno di volerlo tollerare
per un anno; pare che Hitler avesse ottenuto dal Presidente del Reich il Cancellierato
solo sotto la condizione che il suo Gabinetto disponesse di una maggioranza
nel Parlamento. Il Centro, che per motivi programmatici e per considerazioni
tattiche diffidava di un Gabinetto Hitler-von Papen, cercò di premunirsi
condizionando la sua collaborazione ad alcune esplicite dichiarazioni circa
il rispetto della Costituzione del Reich. I nazionalisti non aderirono e la
conseguenza fu che Hitler, per poter conservare il Cancellierato, dovette
assoggettarsi alla prova delle nove elezioni. Era questa infatti l'unica via
legale per poter dare autorità al Gabinetto Hitler-von Papen.
Il contegno del Centro venne subito additato come l'unica causa delle nuove
elezioni; il che gli attirò non poca impopolarità, mentre il
dissenso fra il Centro e i nazional-socialisti viene dalla stampa volentieri
colorato come un dissenso fra il nazional-socialismo e l'intero cattolicesimo.
La tensione fra i nazional-socialisti e la maggioranza dei cattolici è
certo molto grande. La frase pronunciata da Hitler nel suo primo proclama
al popolo tedesco, in cui dichiara di voler "proteggere l'idea cristiana,
base di ogni morale", non solo non ha rassicurato nessuno, perché
ancora non si sa a quale Cristianesimo alluda, ma non si è tentato
neppure di darle un'interpretazione benevola allo scopo almeno di provocare
dichiarazioni più esplicite: il che dimostra che le speranze riposte
in lui dai cattolici sono per ora ben poche.
Sabato la Nunziatura sarà il solito annuale banchetto, al quale interverrà
anche il Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg; il cancelliere
Hitler si è scusato di non poter intervenire.
Chinato al bacio ecc.
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 16 febbraio 1933
18-19
N. 6424
Prot. in arrivo 522/33
Oggetto: situazione Politica del Reich
La lotta elettorale in Germania è ormai entrata
nel suo stadio acuto. I tedeschi sanno che il 5 marzo si deciderà il
sistema di governo, che dovrà reggere la nazione per un buon numero
di anni; ogni partito cerca quindi di mobilizzare il maggior numero di forze
possibile.
Una delle armi preferite del Governo nuovo è l'accusa che i quattordici
anni di Governo democratico centrista furono una grave disgrazia per la patria!
Contro questa accusa Democratici e Centro si difendono, lanciando le più
fosche profezie circa un governo dittatoriale. Purtroppo anche la religione
cattolica viene spesso adoperata ora dagli uni, ora dagli altri a scopo elettorale.
Il Centro ha naturalmente con sé la quasi totalità del clero
e dei cattolici e, pur di avere la vittoria del momento, agisce senza preoccuparsi
delle penose conseguenze, che potranno verificarsi poi per il cattolicismo,
in caso di una piena vittoria avversaria. I giornali pubblicano oggi un appello
di tutte le Associazioni Cattoliche contro un'eventuale dittatura; vi si leggono
frasi come questa: "Noi lottiamo secondo lo spirito delle grandi encicliche
papali contro il non cristiano assolutismo dello Stato". È evidente
che queste parole assumono un particolare significato d'occasione, molto più
che sono dette, non a nome di un partito, ma dei cattolici di Germania. L'appello
è firmato dai Presidenti di tredici Associazioni Cattoliche, la maggior
parte di carattere economico; quattro però dei presidenti firmatari
sono Monsignori.
Il partito nazional-socialista alla sua volta contrattacca, utilizzando tutte
le minime manifestazioni, per dimostrare che il nuovo Governo non è
nemico della religione, ma solo dell'abuso politico di essa; ha sottolineato
a questo scopo l'intervento dei rappresentanti del Governo alla festa religiosa
nella Cattedrale per l'anniversario dell'incoronazione del Santo Padre, nonché
all'Accademia data nel Salone della Filarmonica.
Nello stesso tempo però il nuovo Governo fa un vasto rimaneggiamento
del personale in tutti i dicasteri e molti vecchi impiegati, non solo democratici,
ma anche cattolici, come il Signor Klausener, Presidente dell'Azione Cattolica
di Berlino è già Direttore Ministeriale, sono esonerati del
loro ufficio e sostituiti da nazionali-socialisti.
È certo che le garanzie do libertà e protezione per la fede
cattolica non possono essere molte da parte di un Governo, in cui ha così
larga parte il Signor Hugenberg, ma è anche certo che questo sistema
di lotta, seguito ormai e dal centro e dai nazional-socialisti, confonde molto
spesso politica e religione e purtroppo le spese di questa confusione passeranno
poi, come sempre, sul conto della religione stessa.
Appoggiare il nuovo Governo nazional-socialista tedesco-nazionale sarebbe
un'ingenuità ed anche una incoerenza, dato che non ha fatto dichiarazioni
rassicuranti in opposizione a quel suo contegno, che si è meritato
a suo tempo la condanna dell'Episcopato, ma anche combatterlo apertamente
in nome della religione, a scopo evidentemente troppo elletorale, può
parimenti inasprire fino a scatenare un vero "Kulturkampf". Il contegno
dell' "Osservatore Romano", che ui viene seguito attentamente, mi
pare finora molto oggettivo e quindi degno di essere continuato. Purtroppo
giornali cattolici tedeschi, capaci di attenersi ad una linea di condotta
come quella dell' "Osservatore Romano" non ne esistono: le raccomandazioni
perché almeno qualcuno desista da un sistema di lotta, che può
essere gravido di tristissime conseguenze per il cattolicismo in un futuro
forse prossimo, non servono.
Le previsioni per il 5 marzo sono premature; certo avremo una larga partecipazione
alle urne e se avverrà di ottenere così buoni risultati, da
rendere possibile una maggioranza parlamentare dalla coalizione di due soli
partiti dei tre che combattono contro la sinistra (Nazional-socialisti, Tedeschi-nazionali,
Centro), non è improbabile, per ora, che la coalizione di faccia piuttosto
col Centro che coi Tedeschi-nazionali: tutto sta a non guastare preventivamente
il terreno.
Chino al bacio ecc.
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 7 marzo 1933
21
N. 6578
Facendo seguito al mio rispettoso Cifrato Nr. 64 di ieri, mi permetto di aggiungere
qualche altra notizia circa le elezioni di domenica in Germania.
Il notevole successo riportato dal Governo va attribuito, oltre al fascino,
che esercita sulla gioventù e sul popolo, sempre cupido di novità,
un programma di Governo, che mira a delle mutazioni radicali, anche all'abilità,
con cui fu fatta la campagna elettorale hitleriana, utilizzando tutti i più
rapidi e moderni mezzi di divulgazione del pensiero.
L'enorme percentuale di concorso alle urne (89%) rivela che la solita massa
inerte degli elettori negligenti questa volta si è in parte scossa,
votando per l'idea nuova: questo ha consentito ai nazional-socialisti di aumentare
quasi ovunque i loro voti, pur conservando gli altri partiti, escluso il comunista,
le loro posizioni.
La perdita notevole subita dai comunisti non credo sia da attribuirsi esclusivamente,
come taluni fanno, al disgusto suscitato dall'incendio del Reichstag: anche
prima era molto diffusa l'idea, che il progresso del bolscevismo minacciava
ormai seriamente di travolgere nel baratro la nazione, ed io ritengo che non
pochi operai, bolscevisti solo per solidarietà di classe, ma ormai
disillusi, erano già decisi di battere altra strada e credo siansi
astenuti dal votare. Resta però ancora molto impressionante il fatto,
che l'organizzazione comunista e socialista, pur privata negli ultimi giorni
di molti suoi capi, di tutti i suoi giornali e manifesti, intimorita fino
a non osare manifestarsi menomamente, abbia ancora raggiunto una così
notevole percentuale di voti.
Una penosa constatazione per il clero è che, oltre i sei milioni circa
di cattolici, che votarono per il Centro e per il Partito popolare bavarese,
restano ancora certamente altri sei o sette milioni di cattolici, che parteciparono
alle urne; furono infatti 39 milioni i votanti, per cui - avuta presente la
proporzione di un terzo della popolazione cattolica in Germania - tredici
milioni di votanti devono supporti cattolici. Orbene, questi sei o sette milioni
di votanti cattolici si ritiene abbiano votato in gran parte per i nazional-socialisti,
nonostante le norme disciplinari emanate dall'Episcopato a riguardo di questo
partito. Questo ingente numero di trasgressori dà molto a pensare circa
l'efficacia pratica delle ingiunzioni episcopali per n popolo così
fanatizzato dalle nuove idee.
Chinato al bacio ecc.
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 22 marzo 1933
28
N. 70 cifra
Giornali pubblicano dichiarazione ufficiale di Hitler
che spiega sua assenza funzioni religiose cattoliche odierne a Potsdam quale
conseguenza della non ancora revocata condanna del Nazionalsocialismo da parte
dell'Episcopato.
Una risposta troppo forte di parte cattolica potrebbe far dilagare esempio
Hitler fra le masse dei cattolici nazionalsocialisti.
A dette funzioni parteciperanno 80 deputati nazionalsocialisti.
Il Segretario di Stato card. Pacelli al nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo, 4 aprile 1933
N. 915/33
4
A matita: «Alla stazione Termini per espresso racc.»
Eccellenza Reverendissima,
Alte notabilità israelite si sono rivolte al Santo Padre per invocare il Suo intervento contro il pericolo di eccessi antisemitici in Germania.
E poiché è nelle tradizioni della Santa Sede svolgere la sua universale missione di pace e di carità verso tutti gli uomini, a qualsiasi condizione sociale o religione appartengano, interponendo anche, ove sia necessario, i suoi caritatevoli uffici, il Santo Padre incarica l’Eccellenza Vostra Rev.ma di vedere se e come sia possibile interessarsi nel senso desiderato.
Profitto volentieri dell’incontro per raffermarmi con sensi di distinta e sincera stima di Vostra Eccellenza Rev.ma Servitore.
N. 74
5
Ricevuto Dispaccio n. 915 del 4 Aprile.
Lotta
antisemita da ieri ha assunto carattere governativo. Intervento Rappresentante
Santa Sede sarebbe equivalente protesta contro Legge Governo. Senza accennare
Dispaccio ho conferito col Vescovo; egli cercherà esprimere Governi desiderio
Cattolici ispirato carità universale. Situazione tanto più difficile in quanto
episcopato eccetto Arcivescovo Paderborn non ha protestato prima contro propaganda
antigermanica Estero. Confermo rapporto 6929 spedito oggi.
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 11 aprile 1933
N. 6954
6
Oggetto: Dichiarazione di 3 Vescovi
A complemento del mio cifrato No. 74 del giorno 8 corr. mese mi faccio un dovere di inviare a Vostra Eminenza Reverendissima l’acclusa dichiarazione apparsa ieri nei giornali, degli Eccellentissimi Ordinari di Colonia (E.mo Card. Schulte), di Paderborn (Arcivescovo Klein) e di Osnabrück (Vescovo Berning). Nella parola: «cittadini fedeli» mi pare di poter leggere un’allusione anche agli ebrei. Sempre a proposito di misure repressive contro gli ebreo sono in grado di comunicare confidenzialmente a Vostra Eminenza che (cifra) – [inizia gruppo cifrato che Pacelli avrebbe forse dovuto decrittare direttamente con la sua chiave. Eccone il testo, di cui al foglio 8: «Capo del Governo Italiano ha fatto pervenire prima una esortazione orale e poi un suo messaggio segreto ad Hitler scongiurandolo di non lasciarsi trasportare ad una campagna antisemita; il messaggio telegrafico fu portato e letto ad Hitler e Goebels (sic!) mezza ora prima adunanza dei Ministri che approvò la legge che mette al bando gli impiegati dello Stato di razza semita»].
Ora si fanno – con ordinanze particolari – molte eccezioni per mitigare la legge, ma purtroppo il principio antisemite fu accettato e sanzionato dall’intero Governo, e questo fatto purtroppo resterà come un’ignobile macchia proprio sulle prime pagine della storia non priva di benemerenze, che sta scrivendo il nazionalsocialismo germanico!
Chino al bacio ecc.
7
I giornali pubblicano quanto segue:
Una dichiarazione dei Vescovi cattolici
Colonia, 9 aprile
Da parte della competente autorità ecclesiastica vien comunicato:
«I metropoliti della Provincia ecclesiastica di Colonia e di Paderborn come pure il Vescovo della diocesi di Osnabrück si riunirono sabato a Colonia per uno scambio di idee a proposito delle gravi questioni che si connettono con la situazione attuale della Chiesa cattolica in Germania. Queste urgenti questioni saranno oggetto anche della consueta annuale Conferenza dei Vescovi, la quale quest’anno verrà notevolmente anticipata. I Vescovi radunati sabato a Colonia hanno invitato i loro Sacerdoti, per mezzo della pubblica stampa, non potendo per la ristrettezza del tempo servirsi di altro mezzo di comunicazione, a voler raccogliere i fedeli a pregare in modo particolare e insistentemente in occasione degli imminenti santi giorni della settimana santa e di Pasqua. Pieni di vivo amore per la loro patria, la cui ascesa essi caldeggiano sempre con tutte le loro forze, i Vescovi vedono tuttavia con profondissimo cruccio e affanno comne i giorni della rinascita nazionale sono diventati per molti cittadini fedeli e fra questi anche per dei coscienziosi impiegati immeritatamente giorni di gravissimi e amarissimi dolori. Essi pregano Dio, il quale con infinito amore ha dato il suo unigenito figlio per la salvezza di tutti gli uomini, perché voglia volgere in meglio la sorte del nostro tribolato popolo, allontanare da lui l’odio e la dissensione, ridargli la pace e l’unione, la prosperità e la libertà e il posto che gli spetta fra i popoli della terra».
Il Segretario di Stato card. Pacelli al nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo, 19 aprile 1933
9
Con il relativo allegato mi è regolarmente pervenuto il pregiato Rapporto N. 6954 dell’11 corrente mese, che reca per oggetto “Dichiarazione dei tre Vescovi”
Ho preso attenta visione di quanto mi scrive l’E.V. R. e ne go riferito al Santo Padre.
Nel ringraziarLa di avermene informato, colgo volentieri l’occasione ecc.
Il card. di Monaco Faulhaber al Segretario di stato Pacelli, 10 aprile 1933
Protocollo N. 1091/33
10
Oggetto:
Interessa la S. Sede circa i prigionieri politici e i Giudei convertiti nel Reich (cfr. f. 11)
12
1091/33
Il Card. Faulhaber interessa Sua Eminenza ai prigionieri politici, ai giudei convertiti perché ne parli con von Papen. Si risponde che si è fatto.
Lettera del card. di Monaco Faulhaber al Card. Pacelli, 10 aprile 1933
Eminenz!
An
den Herrn Ministerpräsidenten con Bayern General von Epp habe ich im Namen
der bayerischen Bischöfe gerichtet, man möge den politischen Gefangenen, die
sich in der sogenannten Schutzhaft befinden, wenigstens den Familienvätern,
einen Osterurlaub gewähren und überhaupt die Untersuchung so beschleunigen,
dass sie bald in ihre Familien zurückkehren können. Ebenso habe ich im Namen
der bayerischen Bischöfe die zweite Bitte vorgetragen, man möge den Bischöfe
Erlaubnis geben, für diese Gefangenen in Schutzhaft, sei es in Zellen, sei
es in den großen Lagern, wo gleich mehrere Tausende wie im Kriege konsentriert
sind, eine Seelsorge einzurichten. Ich schreibe das für den Fall, dass in
der Audienz des Herrn Vizekanzlers von Papen die Sprache darauf kommen sollte.
Uns
Bischöfen wird zur Zeit die Frage vorgelegt, warum die katholische Kirche
nicht, wie sooft in der Kirchengeschichte, für die Juden eintrete. Das ist
zur Zeit nicht möglich, weil der Kampf gegen die Juden zugleich ein Kampf
gegen die Katholiken werden würde und weil die Juden sich selber helfen können,
wie der schnelle Abbruch des Boykottes zeigt. Ungerecht und schmerzlich ist
bei diesem Vorgehen gegen die Juden besonders die Tatsache, dass auch solche,
die seit zehn und zwanzig Jahren getauft und gute Katholiken sind, sogar solche,
deren Eltern schon katholisch waren, gesetzlich noch als Juden gelten und
als Ärzte oder als Rechtsanwälte ihre Stelle verlieren sollen.
Ein
großer Schaden für die kirchliche Autorität ist die Tatsache, daß die deutschen
Bischöfe dem Nationalsozialismus ihr Vertrauen ausgesprochen haben, während
der Herr Bischof von Linz gleichzeitig alle Verbote gegen die Nationalsozialisten
neu verkündet. Gewiß ist in Österreich die Situation anders, da dort die Nationalsozialisten
nicht die Regierund in der Hand haben, sondern nur Partei sind. Trotzdem versteht
das Volk nicht die verschiedne Stellungsnahme des Bischöfe gegenüber del Nationalsozialismus.
Ich habe den Herrn Bischof von Linz geschrieben und ihm die Gründe dargelegt,
warum die Bischöfe in Deutschland nunmehr die Verbote des Nationalsozialismus
nicht mehr aufrecht halten. In tiefster Ehrfurcht, ecc.
Il Segretario di Stato card. Pacelli al Cardinale di Monaco mons. Faulhaber, 20 aprile 1933
13
Eur Eminenz,
habe
ich die Ehre, den Empfang Ihres sehr geschätzten Schreibens com 10.d.M. ergebenst
zu bestätigen.
Ich
hatte mir vorgenommen, Ihre in Namen der bayerischen hochwürdigsten Oberhirten
geäußerten Bitten gelegentlich des Essens, das Exzellenz von Bergen gab, mit
Herrn von Papen zur Sprache zu bringen. Leider verhinderte mich eine noch
jetzt anhaltende Grippe, selbst an dem Abend teilzunehmen. Ich habe aber S.E.
Monsignor Pizzardo beauftragt, in meinen Namen die Angelegenheit dem Herrn
Vizekanzler vorzulegen. Monsignor Pizzardo hat dem entsprochen und bei Herr
von Papen Entgegenkommen gefunden.
In
der Hoffnung, dass entsprechende praktische Massnahmen baldigst folgen werden,
verbleibe ich in herzlicher Verehrung Ihre Hände küssend, ecc.
L’Arciabate Raphael Walzer al Segretario di Stato mons. Pacelli, 12 aprile 1933
14
Oggetto:
Supplica di Edith Stein O.C.D. a Pio XI sulla persecuzione agli ebrei in Germania
Esecuzione:
Risposta all’arciabate 20 aprile
15
Beuron, 12. Aprilis 1933
Eminentissime Princeps!
Orator quaedam instantissime me rogavit, ut litteras adjunctas, quas sigillatas mihi tradidit, ad Ssmi Dominum Nostrum transmitterem. Orator mihi et ubique in Germania cattolica nota est tamtam mulier fide, morum sanctitate et scientia cattolica(pluribus editionibus scientificis) praeclarissima.
Qua occasione felici utens Eminentiam Vestram Reverendissimam humillime saluto simulue rogo, ut nobis assistas omnibus, istis tristissimis diebus. Nam si non fallor vel si non interea viri sobrii et prudentes intercesserint, patria nostra et ideo etiam nostra sancta Ecclesia in Germania in summo discrimine versatur.
Et
periculum praesens eo terribilibus mihi videtur, quia tot homines decipiuntur
verbis et factis fallacibus. Unica spes mea terrestris est Sancta Sedes Apostolica.
Nos autem non cessabimus orare et deprecari et «praestolari silentio salutare
Dei»
Humillime
benedictionem petens et sacram purpuram deosculans Eminentiae Vestrae servus
indignus, ecc.
Lettera
di Edith Stein a Pio XI
"Le defezioni dal partito che detiene il governo fino a poco tempo fa
venivano ammesse, ma è impossibile farsi un'idea sul numero in quanto
l'opini one pubblica è imbavagliata. Da ciò che posso giudicare
io, in base a miei rapporti personali, non si tratta affatto di casi isolati.
Sotto la pressione di voci provenienti dall'estero sono passati a metodi più
"miti" e hanno dato l'ordine "che a nessun ebreo venga torto
un capello".
"Questo boicottaggio - che nega alle persone la possibilità di
svolgere attività economiche, la dignità di cittadini e la patria
ha indotto molti al suicidio: solo nel mio privato sono venuta a conoscenza
di ben 5 casi. Sono convinta che si tratta di un fenomeno generale che provocherà
molte altre vittime. Si può ritenere che gli infelici non avessero
abbastanza forza morale per sopportare il loro destino. Ma se la responsabilità
in gran parte ricade su coloro che li hanno spinti a tale gesto, essa ricade
anche su coloro che tacciono.
"Tutto ciò che è accaduto e ciò che accade quotidianamente
viene da un governo che si definisce "cristiano". Non solo gli ebrei
ma anche migliaia di fedeli cattolici della Germania e, ritengo, di tutto
il mondo da settimane aspettano e sperano che la Chiesa di Cristo faccia udire
la sua voce contro tale abuso del nome di Cristo. L'idolatria della razza
e del potere dello Stato, con la quale la radio martella quotidianamente la
masse, non è un'aperta eresia? Questa guerra di sterminio contro il
sangue ebraico non è un oltraggio alla santissima umanità del
nostro Salvatore, della beatissima Vergine e degli Apostoli? Non è
in assoluto contrasto con il comportamento del nostro Signore e Redentore,
che anche sulla croce pregava per i suoi persecutori? E non è una macchia
nera nella cronaca di questo Anno Santo, che sarebbe dovuto diventare l'anno
della pace e della riconciliazione?
"Noi tutti, che guardiamo all'attuale situazione tedesca come figli fedeli
della Chiesa, temiamo il peggio per l'immagine mondiale della Chiesa stessa,
se il silenzio si prolunga ulteriormente. Siamo anche convinti che questo
silenzio non può alla lunga ottenere la pace dall'attuale governo tedesco.
La guerra contro il Cattolicesimo si svolge in sordina e con sistemi meno
brutali che contro il Giudaismo, ma non meno sistematicamente. Non passerà
molto tempo perché nessun cattolico possa più avere un impiego
a meno che non s i sottometta senza condizioni al nuovo corso. Ai piedi di
Vostra Santità, chiedendo la benedizione apostolica
Dott.ssa Edith Stein
Docente all'Istituto tedesco di Pedagogia scientifica presso il Collegio Marianum
di Münster.
Il Segretario di Stato card. Pacelli all’Arciabate Raphael Walzer O.S.B.
S.Sede, 67 n. 1455/33
N. 1092/33
Annotazione manoscritta: «Partita senza numero. Carta da Dispaccio»
Eccellentissimo Arciabate, con particolare
gratitudine confermo a Vostra Grazia l'inoltro del cortese scritto del 12
c.m., e dell'accluso allegato. Mi riprometto di far sapere alla mittente in
modo appropriato che la sua lettera è stata doverosamente presentata
a Sua Santità. Prego con Lei Iddio che Egli in questi tempi difficili
prenda la Sua Santa Chiesa sotto la sua particolare protezione e infonda a
tutti i figli della Chiesa la grazia dell'abnegazione e la generosa disponibilità,
che sono i presupposti della vittoria finale. Con i sensi della mia particolare
stima e coi miei sentiti voti per tutta l'Arciabazia, di Vostra Grazia fedele
servitore
Il Rabbino della Congregazione Ohab di New York William Margolis a Papa Pio XI
27
Ricevuto il 22 aprile 1933
Protocollo N. 1227/33
In
name of all sacred in Christianity I implore you to lift your voice in unreserved
condemnation of hitlerite persecution. Your censure will go far to influence
German Government, particularly catholic officials, to effect reversal of
policy.
Il Rabbino di Vienna, A. Zacharias Schwarz a Pio XI, 9 aprile 1933
28
Prega il Santo Padre di intervenire nella persecuzione contro gli ebrei in Germania [1] .
Appunto
manoscritto
Il dottore Arturo Zaccaria Schwarz (rabbino) prega il Santo Padre di volere intervenire contro la persecuzione degli ebrei in Germania.
Mi sembra di essere molto delicato di dare una risposta. Non sarebbe meglio se prima i Vescovi della Germania facessero questo passo? Forse indirettamente per via della Nunziatura??
Il nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo al Segretario di Stato card. Pacelli, 28 aprile 1933
N. 7103
33-34
Oggetto: azione antisemita
Mi è pervenuto il venerato Cifrato N. 118 di Vostra Eminenza Rev.ma in data 26 C.M. circa una eventuale visita, la quale infatti ebbe luogo oggi stesso. Credo opportuno riferire a Vostra Eminenza circa qualche punto della conversazione avuta.
Alla richiesta di voler fare qualche cosa, data l’occasione, per ottenere una mitigazione della persecuzione semita, ho rassicurato l’interlocutore che tutto il possibile era stato già fatto, e che – in conformità ai principi di cristiana ed universale carità, di cui la Chiesa Cattolica fu sempre maestra – non si sarebbe mancato anche in avvenire di far valere questi nostri sentimenti di pace.
Ad una seconda richiesta, di voler cioè disporre perché gli scolari ebrei, oggi respinti dalle scuole pubbliche, siano accolti nelle scuole private cattoliche, ho risposto che a questo si opponeva il principio educativo sempre propugnato ed oggi ancora, anche in Germania, della scuola confessionale. La Chiesa – aggiunsi – mantiene questo punto di vista, ben sicura che nessuno potrà vedere in questa ripulsa una debolezza antisemitica.
Alla richiesta che gli ospedali giudaici, oggi in pericolo di esse chiusi, perché privati del sussidio governativo, siano assunti in gestione dai cattolici, risposi che ritenevo opportune su questo punto due cose: I) che il trapasso, se mai, avvenisse col previo consenso del Governo, anche per assicurarsi del sussidio che oggi viene invece negato; II) che per quanto concerne l’attuazione d’un simile trapasso, ritenevo dovesse rivolgersi o all’Ordine di Malta o alla Caritasverband.
Il signore partì soddisfatto e credo cercherà agire, per quanto gli sarà possibile, nel senso sopraindicato.
Qui l’eliminazione sociale dell’elemento semite continua su larga scala, e non sono certo i consigli di mitezza che siano mancati in proposito al Governo, anche da altissime personalità. In questi giorni è passato per Berlino anche il Re di Svezia.
Chino al bacio ecc.
Il Segretario di Stato card. Pacelli al nunzio apostolico a Berlino mons. Orsenigo, 19 maggio 1933
N. 1366/33
35
Le accuso ricevimento del pregiato Rapporto N. 7103 del 28 aprile scorso, col quale l’E.V. R.ma m’informa della conversazione, da Lei avuta con la nota persona, la cui visita Le avevo annunciato col mio cifrato N. 118 del 26 dello stesso mese.
Ringrazio vivamente V.E. delle dichiarazioni fatte al prelodato signore, e sono lieto che, com’Ella mi scrive, ne sia rimasto soddisfatto.
Profitto volentieri ecc.