Panteismo scientifico: Principi di base

di Paul Harrison.

Come esposto il 16 Dicembre 1996.

Nella notte dei tempi noi credevamo allo stesso modo dei bambini. Ora noi siamo adulti ed è tempo di lasciar perdere questo atteggiamento infantile.
E' venuto il momento di adottare una religione che sia adeguata all'era dello spazio e che sostenga il nostro amore della natura e i nostri sforzi di preservare la terra.
Quella religione è il Panteismo.


Fratture concoidali di pseudomalachite

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Cosmo divino, terra sacra.
Pratica della religione Panteista: rituale, meditazione e misticismo.
Fondamenti di etica.
Panteismo ed etica ambientale.
Morte Naturale
Immortalità mortale.
Unità di religione e scienza.
Unità di religione ed estetica.
Perché la religione tradizionale non è adatta per il terzo millennio.
Perché abbiamo bisogno della religione?
Come puoi aiutare a diffondere il Panteismo.


Cosmo divino, terra sacra.

Il Panteismo ha due principi centrali:

Il cosmo è divino.
La terra è sacra
.

Quando noi diciamo che il cosmo è divino noi lo affermiamo con la stessa convinzione ed emozione con le quali i credenti dicono che il loro dio è Dio.
Ma non stiamo facendo una vaga affermazione riguardo ad un essere invisibile che rimane al di là delle prove della sua presenza o assenza. Noi stiamo parlando delle nostre personali risposte emotive nei confronti dell'universo e della terra così come sono nella realtà.

Quando noi diciamo "quell'albero è bello" Non stiamo dicendo nulla riguardo all'albero in se stesso ma qualcosa riguardo alla sensazione che ci provoca la visione dell'albero. Noi stiamo parlando della relazione fra noi e l'albero.
Nello steso modo se noi diciamo L'UNIVERSO E' DIVINO noi stiamo facendo una affermazione riguardo al modo con il quale i nostri sensi e le nostre emozioni ci forzano a rispondere al mistero e al potere che ci circondano. Noi diciamo questo:

Noi siamo parte dell'universo. La nostra terra è stata creata dall'universo e un giorno sarà riassorbita all'interno dell'universo.
Noi siamo fatti della stessa materia di cui è composto l'universo. Noi non siamo in esilio qui: noi siamo a casa. E' qui e non altrove dove noi possiamo vedere la divinità direttamente. Se noi erigiamo barriere nella nostra immaginazione e noi crediamo che la nostra casa vera non sia qui ma altresì in una terra che giace oltre la morte, se noi crediamo che l'essenza del Divino si trovi solamente in antichi libri, o in antiche chiese o nella nostra testa allora noi vedremo questo mondo vero, vibrante e luminoso come se lo guardassimo attraverso un vetro opaco.
L'universo ci crea ci preserva, ci distrugge. E' molto più profondo e antico di quanto i nostri sensi e capacità ci permettano di capire. E' bello al di là della nostra capacità di descriverlo con le parole. E' complesso al di là della nostra capacità di afferrarlo completamente con l'indagine scientifica; noi dobbiamo entrare in relazione con l'universo con umiltà, rispetto, venerazione, timore e con la ricerca di una più profonda comprensione: in altre parole in tutti quei modi con i quali i credenti si correlano al loro Dio.

Quando noi diciamo LA TERRA E' SACRA , noi parliamo di questo con lo stesso rispetto e venerazione che i credenti hanno quando parlano della loro chiesa, moschea o delle reliquie dei loro Santi. Ma di nuovo noi non stiamo parlando di esseri soprannaturali. Noi diciamo questo:
Noi siamo parte della Natura. La natura ci ha fatti e nel momento della nostra morte noi saremo riassorbiti nella natura. Noi siamo nella nostra casa nella Natura e nei nostri corpi. Questo è il luogo al quale noi apparteniamo. Questo è il solo luogo nel quale noi possiamo trovare e fare il nostro paradiso e non in qualche mondo immaginario sull'altro lato della tomba. Se la natura è il solo Paradiso ne conseguirà che la separazione dalla natura è il solo inferno. Quando noi distruggiamo la Natura noi creiamo l'inferno sulla terra per le altre specie e per noi stessi.

La natura è nostra madre, la nostra casa, la nostra sicurezza, la nostra pace, il nostro passato e il nostro futuro. Noi dovremmo trattare l'ambiente naturale e tutto quanto fa parte della natura nello stesso modo con il quale i credenti rispettano i loro templi e rendono sacri i santuari, al fine di essere venerata e preservata in tutta la sua intricata e fragile bellezza.

Le religioni dominanti descrivono i loro dei in molti modi: misteriosi, terribili, onnipotenti, onnipresenti, trascendenti, infiniti, eterni. Queste descrizioni non sono semplicemente descrizioni di caratteristiche umane. Gli attributi tradizionale di Dio sono basati sulle proprietà reali dell'universo (vedi:
i veri attributi divini.

Quando i teisti adorano gli dei senza saperlo adorano il cosmo. Se credono che dio sia anche presente nella natura e nell'universo essi percepiranno una parte della gloria di Colui che è anche se ancora essi attribuiranno questa gloria a qualcosa che va al di là di Colui che è. Ancora essi non saranno in grado di correlarsi con la natura e con l'universo in quel modo profondo e intenso che il Panteismo rende possibile.

Ma i teisti che credono che Dio sia separato dall'universo separano loro stessi dalla Realtà. Essi allontanano la loro più profonda attenzione dall'aspetto reale della divinità che sta davanti ai loro occhi e la rivolgono ad una immaginaria divinità all'interno della loro testa. Ciò nasconde la Realtà come può fare una densa nebbia: ciò rende i credenti simili a sonnambuli.


Rituale, meditazione misticismo

La pratica della religione Panteista è utile per molti scopi:
  • Essa stabilisce una connessione con la realtà del divino.
  • Essa esprime il nostro rispetto per la natura e l'universo.
  • Essa rafforza la nostra comprensione dello stretto legame fra noi stessi, la natura e il cosmo.
  • Essa ci aiuta a considerare la vita umana come una parte del ciclo naturale.
  • Essa celebra la bellezza della natura e dell'universo.
  • Essa rafforza ciò in cui crediamo.
  • Essa fornisce un aiuto mentale nei periodi difficili.
  • Essa fornisce un aiuto mutuo e sociale in ciò in cui crediamo.
  • Essa offre una terapia valida per tutti i giorni.

Le cerimonie Panteistiche sono simili a quelle pagane. Noi celebriamo momenti speciali di potente connessione fra noi stessi e la natura, fra noi stessi e il movimento del sistema solare. Noi celebriamo l'alba e il tramonto, le fasi lunari mensili e le maree, il ciclo solare annuale dei solstizi e degli equinozi. Quando i cieli sono limpidi noi celebriamo anche l'arrivo annuale delle stelle cadenti, i Perseidi ed i Geminidi.

Noi possiamo anche stabilire una connessione con l'Essenza indipendentemente dal rituale e attraverso una meditazione Panteistica. L' esperienza mistica possiede aspetti comuni che si ritrovano in tutte le religioni. Nella loro essenza centrale è presente l'esperienza di passare al di là del sè e di unione con il divino. Ma tale esperienza si dice spesso che sia difficile da raggiungere e mantenere.

L'unione mistica è più accessibile attraverso il Panteismo. Il processo non dipende dalla immaginazione o dallo stato mentale. E' semplice da capire, aperto a tutti e ripetibile.

L'unione mistica con la Realtà consiste di un totale abbandono della coscienza verso esperienze sensoriali della natura e della realtà materiale. Il sè viene trasceso e ri-unito con il tutto del quale fa parte.

E' un esperienza diretta e carica di significato la comprensione della materia, della quale noi siamo costituiti, una esperienza di connessione e di contatto con il tutto.

Questa può essere raggiunta stando sotto un cielo limpido e nel quale più evidenti sono le stelle e le galassie o quando ci ritroviamo nel profondo di una foresta. Questa può essere avvertita anche su una collina battuta dalle raffiche di vento o di fronte alla fiammella di una candela; può essere avvertita anche tenendo in mano un ciottolo di granito o un pezzo di corteccia di betulla.

Essa può essere raggiunta in ogni tempo e da ogni persona. Essa non richiede un arduo allenamento e mai lascia dietro di sè quella sensazione di abbandono e rifiuto che così tanti mistici hanno avvertito quando hanno perso la loro "connessione" con quel Dio immaginario che esiste all'interno della loro testa.


Fondamenti di etica.

Tutte le religioni agiscono facendo riferimento a sistemi etici, spesso attraverso la minaccia dell'inferno o con la promessa del paradiso.Esse adottano il bene non in quanto valore intrinseco ma nella speranza di guadagnare ricompense o di evitare punizioni.

Il Panteismo inizia con una affermazione riguardo alla nostra relazione con la Realtà. E' anche vero che porta ad una visione etica e politica. L'etica si basa sulle premesse che il bene principale nella vita dell'uomo sia quello di connettersi con il cosmo, con la natura e con gli altri esseri umani attraverso la conoscenza, l'amore e le buone azioni. Tutto ciò che si adegua a questa connessione, intrinseca od estrinseca , è buono. Tutto ciò che non si adegua a questi principi è male.

Alcune forti emozioni sono di ostacolo al raggiungimento di questa connessione; fra queste la principale è l'ansia. L'ansietà ha diverse origini: insicurezza emotiva per esempio derivante dalla assenza o dalla sottrazione di amore; insicurezza economica derivante dalla povertà o dalla perdita dei beni essenziali; insicurezza fisica derivante da malattie, disastri, catastrofi ambientali o violenza. In modi differenti un' invidia e ira ossessive possono anche rendere la connessione con il cosmo impossibile.

Noi dobbiamo trovare i modo di controllare queste emozioni in noi stessi. Questo può essere fatto attraverso la meditazione Panteistica e attraverso il contatto con la natura.Ciò ci aiuterà a mantenere la giusta prospettiva nei confronti dei nostri problemi. Ci permetterà di ricordare che di qualsiasi cosa noi soffriamo una cosa sola deve essere sempre tenuta in mente: noi siamo sempre ed inseparabilmente parte di un immenso tutto.

E dobbiamo anche aiutare a favorire quelle condizioni sociali e politiche che possono ridurre le insicurezze negli altri. Ciò significa l'incoraggiamento di famiglie stabili che si amano e di Comunità solidali; la fine della povertà; una equa distribuzione dei redditi e del lavoro; una pacifica risoluzione delle dispute attraverso una vera democrazia e una reale partecipazione.


Panteismo ed etica ambientale.

Il Panteismo fornisce l'aiuto più potente per l'etica ambientale.

La maggior parte delle religioni orientali e tribali danno grande importanza all'amore per gli animali ed alla conservazione della natura.

Però le tre principali religioni occidentali, tutte originarie dell'antica Palestina sono molte meno inclini all'azione nei confronti dell'ambiente. Nell'Antico Testamento Dio diede la terra ad Adamo ed Eva affinchè potessero sfruttare tutto ciò che vi era presente. Ciò ovviamente non sta a significare che noi possiamo abusare di questo dono fino al punto di autodistruggerci, ma ciò significa che la natura è stata creata solamente per gli esseri umani e che non possiede diritti per se stessa. Il Giudaismo e l'Islamismo ambedue contengono alcune linee guida di saggezza nei confronti dell'ambiente ma non come un principio centrale della fede e nemmeno come comandamento o condizione necessaria per entrare in Paradiso.

Il Cristianesimo dice ancora meno riguardo al nostro dovere di prenderci cura dell'ambiente. Gesù, San Paolo ed altri scrittori ed oratori citati nel Nuovo Testamento non dicono assolutamente nulla al riguardo. Invece il Nuovo Testamento dipinge un aspetto orribile di Dio stesso che si ripromette di incenerire la terra al fine di crearne una nuova.

Nel Panteismo il rispetto del mondo della natura è centrale. I Panteisti considerano la natura come sacra, simile ad un tempio. Proprio come i credenti fanno tutto ciò che è possibile per mantenere un tempio in ordine e bello, i Panteisti si sentono obbligati a fare tutto ciò che è necessario per preservare la diversità delle specie e per aiutare le altre persone ad entrare in connessione con la natura.

Noi dobbiamo preservare quanto più è possibile di ciò che costituisce la ricchezza delle specie. Ciò non significa solamente la preservazione delle specie dalla estinzione totale - è in effetti una magra consolazione sapere che l'allodola esiste ancora da qualche parte se io mai potrò udirne il canto nei prati vicino a casa mia. Noi dobbiamo fare in modo che quante più specie possibili sopravvivano in quanti più luoghi possibile. Noi dobbiamo preservare quanti più habitat naturali sia possibile e ridare nuova vita alle aree naturali che sono state distrutte. E naturalmente dobbiamo fermare l'inquinamento dell' aria e degli oceani che minacciano ecositemi più ampi e l'intero pianeta: ciò significherà molti cambiamenti nel livello di vita occidentale, nei metodi di produzione, delle forme di energia utilizzabile, dei trasporti, dello smaltimento dei rifiuti, della tassazione e così via.

Ciascuno di noi ha il bisogno di vivere la natura su una base giornaliera e tutti hanno il diritto di accedere ad alcune aree naturali anche se si tratta solamente di un piccolo parco naturale. Noi dobbiamo creare aree naturali nelle città o nelle periferie che non ne abbiano.

La connessione di cui parliamo richiede in effetti una facilità di accesso all'universo. Quando il mondo si urbanizza lo splendore del cielo stellato è offuscato dalla luce che origina dalla illuminazione stradale non protetta. Abbiamo bisogno di organizzare campagne per porre fine all'inquinamento luminoso delle nostre notti stellate affinchè noi possiamo vedere gli astri di nuovo nel loro originario splendore. Abbiamo bisogno di un massiccio aumento nel numero dei grandi telescopi con libero accesso al pubblico.


Morte naturale.

La credenza in un certo tipo di vita dopo la morte è pressochè universale nelle società umane. Nel Mediterraneo antico la vita dopo la morte era pensata come una sinistra e fantasmatica semivita che si svolgeva sotto la terra. La credenza in un paradiso molto migliore che non il mondo attuale emerse più tardi in coincidenza con l'origine delle carestie, delle epidemie o della guerra.

La credenza nel paradiso non è di aiuto al nostro tentativo di preservare questo mondo. Se il paradiso esiste ci sarà sempre un mondo migliore che ci aspetta anche se avremo completamente distrutto la terra. Anche se ci fosse un paradiso sarebbe molto meglio per la terra se noi non ci credessimo.

La credenza in una fine apocalittica del mondo, comune al Cristianesimo e all'Islam, è più pericolosa. Se Dio stesso un giorno scrollerà i cieli come un rotolo di carta e pioverà fuoco sulla terra così come Gesù, Maometto e tutti i profeti del Vecchio Testamento hanno predetto, allora perchè dovremmo lottare per preservare la terra? Alcuni fondamentalisti credono che la distruzione dell'ambiente che noi stiamo creando sia il vero modo con il quale Dio sta portando avanti il suo piano per la distruzione del mondo.

Noi non dovremmo odiare la morte. La morte è indispensabile per la Natura. Se non ci fossero morti non ci potrebbero essere nascite, e nuovi individui con differenti combinazioni di geni devono nascere se le specie devono mantenere la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti ambientali.

La morte è il prezzo che noi dobbiamo pagare per i miracoli dell'amore e della nascita dei figli. Se non ci fosse la morte il rischio di sovrappopolazione significherebbe che nessuno di noi potrebbe mai avere figli.

La morte è qualcosa di cui non dovremmo avere paura. Quando siamo vivi noi non siamo morti. Quando siamo morti noi siamo a conoscenza del nulla. Così è solamente la breve transizione tra la vita e la morte che ci pone dei problemi: noi non possiamo vivere la vita nella sua interezza all'ombra di un momento così breve. Vivere con la paura della morte significa morire di una morte vivente.

Il Panteismo può liberarci dalla paura: i nostri corpi sono parte della natura e parte della materia. Per il breve periodo delle nostre vite noi siamo stati separati dall'unità. Alla nostra morte noi siamo ri-uniti con la natura e con il cosmo e la materia di cui sono costituiti i nostri corpi viene riciclata in una nuova vita. Nelle fasi della vita che precedono immediatamente la morte noi dovremmo raggiungere la serenità focalizzandoci su questo pensiero. Questo è molto più rasserenante che non il preoccuparsi se noi siamo destinati al paradiso o agli eterni tormenti, o se rinasceremo come uno scarafaggio o un re.

Le forme naturali delle sepolture sono di grande importanza per il Panteista. Noi preferiamo essere sepolti in luoghi naturali speciali quali le foreste dove i nostri corpi possono essere riciclati in piante e alberi. Tale prospettiva non è apportatrice di terrori: invece per coloro i quali amano la natura può essere di conforto. I Panteisti dovrebbero raggrupparsi per creare luoghi destinati alle sepolture preoccupandosi di non distruggere alcun luogo naturale facendo ciò.

Altre morti naturali includono la sepoltura in mare o la cremazione in una semplice urna e la dispersione delle ceneri nel vento.

[vedi morte elementare .]


Immortalità mortale.

Molte persone desiderano ardentemente un qualche tipo di vita dopo la morte. Ma noi dobbiamo trovare un qualche tipo di approccio realistico che sia compatibile con evidenze reali. E la prova che le nostre menti non sono separate dai nostri corpi e non sopravvivono dopo la morte. La testimonianza di persone che sono ritornate da esperienze vicino alla morte non sono prove effettive poichè nessuno di loro è veramente morto.

Noi possiamo sperare in un particolare tipo di vita dopo la morte, una sopravvivenza che si manifesta attraverso ciò che abbiamo fatto e i ricordi che abbiamo lasciato dietro di noi nel mondo reale.

Prima di tutto i discendenti . La maggior parte delle persone lasciano figli e nipoti che portano con loro i geni e particolari caratteristiche. La ereditarietà lega il presente con il passato ed il futuro, così che il tempo non diventa una successione di momenti isolati ma bensì un continuo. L'ereditarietà infine lega tutti gli esseri umani fino ai gruppi di antenati comuni e permette di evidenziare i rapporti tra le specie viventi sulla terra indietro fino alle specie di origine comune.

In secondo luogo il ricordo . La maggior parte delle persone sono ricordate dopo la loro morte e la frequenza e il grado del legame affettivo con il quale sono ricordate dipende da quanto sono stati buoni e gentili nei confronti degli altri. Questo tipo di ricordo dovrebbe essere consacrato nella tradizione come si verifica nell'Asia Orientale e Sud Orientale. Una volta all'anno in occasione della data di nascita o di morte della persona i loro discendenti dovrebbero trarre fuori dal cassetto un'immagine di loro e celebrarne la memoria.

Terzo il patrimonio dei ricordi - il passare in rivista gli oggetti tesaurizzati che sono legati alla memoria della persona: per esempio il bastone da passeggio favorito, un premio in una competizione scolastica, una collezione di fossili.

Quarto le realizzazioni . Ciò che una persona ha compiuto di buono sopravvive dopo la sua morte e in alcuni casi per un tempo lunghissimo. Più grandi sono le opere che sono state compiute durante la vita e più lunga è la sopravvivenza di esse.

Questi aspetti di una vita - reale dopo la morte si aggiungono ai modelli di soppravvivenza dopo la morte che potrebbero soddisfare quasi tutti. Essi potrebbero quasi certamente stimolare una maggiore gentilezza e stima, sforzi più efficienti per migliorare il mondo e per preservare la natura che non una inutile speranza nel paradiso. Il Dio del Cristianesimo può dimenticare una vita spesa in un egoismo sfrenato e distruttivo anche sul letto di morte. Il tribunale dei discendenti e del mondo naturale non lo fa.


L'unità della religione e della scienza.

Nel Panteismo scientifico la scienza e la religione costituiscono un' unità.

La scienza è intrinsecamente materialistica. Essa cerca sempre spiegazioni materiali. Essa non accetta mai una spiegazione che giustifichi forze spirituali come agenti - se ciò si verificasse allora la scienza e la tecnologia andrebbero incontro alla fine. Le malattie un tempo erano pensate essere causate da stregoneria. La scienza ci ha fornito la spiegazione materiale che ci ha permesso di controllarle. Il magnetismo un tempo poteva essere considerato simile ad una forza spirituale. Talete di Mileto riteneva che i magneti fossero pieni di spiriti. Ma successivamente la scienza fornì di questi fenomeni una spiegazione materiale.

Nello stesso modo il Panteismo scientifico ritiene che tutto ciò che esista sia costituito da energia in una forma o nell'altra. Nulla può esistere, nulla può essere percepito o agire sulle altre cose se non è costituito da materia o energia: ciò non significa che forze o fenomeni spirituali non possano esistere. Ciò significa che, se questi fenomeni esistono, essi devono essere in effetti materiali.

Nel Panteismo Scientifico la scienza diventa una parte della ricerca religiosa. Proprio la ricerca di una più profonda comprensione della Realtà della quale noi facciamo parte, una più profonda conoscenza del cosmo nel quale noi viviamo e che veneriamo, una più profonda conoscenza della natura e dell'ambiente così che noi possiamo preservare meglio la salute della terra e preservare la diversità delle specie.

Nel Panteismo Scientifico l' apertura alle nuove conoscenze - l'ascolto della realtà, delle nuove prove scientifiche, di tutte le prove, l'ascolto dei bisogni delle altre persone, diventa un dovere sacro che riveste tutti gli aspetti della vita dalla scienza alla politica fino alla vita di tutti i giorni.(vedi Cosa è scientifico riguardo al Panteismo Scientifico?)

Naturalmente noi non possiamo dire che la scienza approvi il Panteismo. Molte religioni oggi manifestano le loro credenze in modi che nessuno può disapprovare così che esse possono coesistere con la scienza.

Ma il Panteismo Scientifico in realtà si sviluppa florido proprio sulla scienza. Le scoperte scientifiche sottolineano continuamente la meraviglia e il mistero dell'Essere l'immensità dell'universo e la complessità della Natura. Esse mai possono scalzare questi poichè il definitivo mistero dell'esistenza, il sovrastante rispetto della sua presenza rimane impenetrabile e sempre rimarrà così.

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Unità della religione e dell'estetica.

Il Panteismo scientifico apre la porta anche ad un altra unione, fra la religione, l'estetica - l'apprezzamento e valutazione di una forma - e l'arte.

Esiste una effettiva risonanza fra la forma dell'universo fisico, o della natura e le nostre capacità estetiche. Su questa risonanza si basa l'unità tra il sè ed il mondo. Noi siamo fatti della stessa materia di cui è composto il cosmo, con gli stessi modelli di cui è costituito il resto della Natura.

Le armonie musicali sono correlazioni fra numeri semplici. Noi ne apprezziamo la bellezza poichè gli atomi, i nuclei e gli elettroni di cui noi siamo costituiti sono correlati con i numeri semplici.

Noi entriamo in corrispondenza con le forma naturali poichè noi stessi facciamo parte della natura. Noi rispondiamo alle forme fisiche e cosmiche, simili a quelle che osserviamo su queste pagine, perchè siamo parte dell'universo materiale.

L'estetica è una risposta sensoriale ed intellettuale nei confronti della divinità dell'Essere. La religione è una risposta emotiva ed etica. La scienza è una risposta di conoscenza ed operativa.

L'arte umana non potrà mai rivaleggiare con le fantastiche immagini che noi possiamo trovare nel mondo naturale oppure con ciò che noi vediamo su scala cosmica o microcosmica attraverso telescopi o microscopi.

La comprensione di ciò potrà dare nuovi stimoli e nuove ragioni di essere all'arte. L'arte dovrebbe celebrare il cosmo divino e la terra sacra.


Perché la religione tradizionale non è adatta al Terzo Millennio.

Quando ero bambino, io parlavo come un bambino, capivo come un bambino, pensavo come un bambino. Ma quando sono diventato un uomo ho gettato via queste cose da bambini. [Paolo, I Corinzi, 13.11]
Noi viviamo in un mondo che mai è stato prima così consapevole delle immense vastità del cosmo, delle innumerevoli specie sulla terra e dei legami che si manifestano tra le cose a tutti i livelli. Noi viviamo in un mondo urbano e industriale basato sulla scienza, sulla tecnologia e sul rapido scambio di informazioni.

E' anche vero che le più diffuse religione che attualmente dominano il mondo si sono sviluppate in un mondo agrario e pastorale in tempi nei quali la superstizione era agli apici. Periodi durante i quali il sole era immaginato come orbitante intorno alla terra e le stelle erano giusto dei buchi in un tetto.

Il seguire queste antiche religione agrarie in un mondo post-industriale ha gravi inconvenienti.

Primo, i loro schemi etici non sono adatti alle sfide del mondo moderno. Come abbiamo visto nessuna delle maggiori religioni occidentali fornisce un potente strumento per un intervento sull'ambiente. Le scritture di tutte le religioni occidentali forniscono un aiuto in vari gradi, a coloro i quali vogliono opporsi alla uguaglianza delle donne.

Secondo, esse spesso richiedono credenze in eventi che sono considerati dalla esperienza e dalla scienza come impossibili, ed alcune volte in dogmi che sfidano la logica. Esse ci forzano a dividere le nostre menti in due parti. Nella nostra vita di tutti i giorni noi siamo astuti come volpi, sperimentando, ricercando, trovando soluzioni che si confrontano con la evidenza dei fatti.

Ma nell'area religiosa delle nostre vite noi siamo creduloni un po' come i bambini. Noi crediamo in cose che sfidano l'esperienza e la scienza- miracoli, resurrezioni, voci angeliche o divine, entità benefiche dal cielo. In effetti molte persone sembrano pronte a credere praticamente a tutto.

Questa area religiosa è di importanza centrale per la maggior parte delle persone: essa governa i più importanti passaggi delle nostre vite dalla nascita fino all'adolescenza, al matrimonio, alla maternità e paternità fino alla morte. Essa governa le nostre aspettative nei confronti della morte e della vita dopo la morte.

Ma lo scisma fra la ragione e la religione è pericoloso. L'area religiosa ci può aiutare a incubare o a dare rifugio a irrazionalità politiche o razziali che rifiutano di confrontarsi con la realtà e l'evidenza dei fatti. Noi abbiamo bisogno di porre un termine a questa divisione. Noi abbiamo bisogno di una religione completamente razionale che sia aperta alla realtà e alla evidenza. Quella religione è il Panteismo.


Perché abbiamo bisogno della religione?

Perché semplicemente non abbandoniamo la religione in favore della scienza?

Perché la scienza da sola non può soddisfare i nostri più profondi bisogni.

In un mondo urbanizzato, dove l'isolamento è così comune, noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa di più grande di noi stessi. Qualcosa che vada al di là delle nostre divisioni basate sull'identità etnica o nazionale. Qualcosa di più coinvolgente e unificante che non i nostri frammentati rapporti di vicinanza. Qualcosa che sia più durevole del nostro mercato globale fonte di panico e paura.

Noi abbiamo bisogno di una sorgente di valore e di significato della vita. La scienza spiega le cose ma non è in grado di conferire un valore o un significato alle cose. E' anche vero che alcuni scienziati esprimono le loro spiegazioni - specialmente sui fenomeni della vita o della mente - in un modo che ne diminuisce il valore o il significato. Ancora di più la gente non è contenta di essere ridotta a semplici meccanismi o a servitori di ciechi ed egoisti geni. Neppure queste descrizioni sono alcune volte scientificamente accurate.

Noi abbiamo bisogno di fondamenta più profonde per i nostri sistemi morali. La scienza si confronta con i fatti non con l'etica. Molti filosofi hanno cercato di puntualizzare dei sistemi etici basati su un illuminato interesse personale. Ma se l'interesse personale viene messo alla luce del sole la tentazione di un interesse personale non illuminato sarà sempre potente.

Sebbene alcuni animali, come gli elefanti, sembrano essere a conoscenza della morte di altri nel loro gruppo, probabilmente gli esseri umani sono i soli animali a conoscenza della loro imminente morte. Noi abbiamo bisogno di trovare un modo di confrontarci con la morte e di trovare la speranza che almeno una parte di noi possa sopravvivere al di là della nostra morte.

Noi dobbiamo cercare un qualche modo di soddisfare questi bisogni più profondi che le religioni tradizionali cercano di soddisfare.

Tuttavia nello stesso tempo noi dobbiamo conservare tutto il rigore di una visione scientifica. Mai dobbiamo allontanarci dalla ragione e dalla evidenza. Mai dobbiamo perdere di vista il mondo reale della esperienza (vedi Cosa è scientifico riguardo al Panteismo scientifico?) Nella notte dei tempi noi credevamo come i bambini possono credere e pensavamo come i bambini possono pensare. Ora siamo adulti, è venuto il tempo di gettare via queste cose infantili. E' il tempo di adottare una religione che soddisfi i nostri bisogni religiosi che abbracci l'età dello spazio, che completamente sia di supporto al nostro amore della natura e ai nostri sforzi per preservare la terra. Quella religione è il Panteismo. Se tu ami la Natura, se tu ami i cieli notturni, se tu vedi la divinità in tutte le cose della Natura allora tu sei un Panteista.


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